Solleva ancora clamore il caso del ragazzo hacker australiano che, all’epoca ancora minorenne, è riuscito ad accedere illegalmente ai server Apple, sottraendo ingenti quantità di dati sensibili degli utenti di Cupertino. Apple si è affrettata a comunicare che «Nessun dato degli utenti è stato compromesso», ma la notizia che un ragazzino fosse riuscito a penetrare i server Apple sottraendo 90GB di dati ha fatto il giro del mondo.
Ora scatta la condanna per il ragazzo hacker e con la sentenza emergono ulteriori dettagli. Innanzitutto è stato appurato che i dati trafugati non erano 90GB bensì 1TB. Una mole di informazioni che gli investigatori ritengono sensibili sia per la privacy che dal punto di vista commerciale.
Nonostante all’epoca dei fatti il ragazzo hacker fosse minorenne l’attacco è stato valutato dal giudice come «Serio, prolungato e sofisticato». Gli attacchi che hanno fruttato l’accesso non autorizzato a quello che senza dubbio è uno dei server più sicuri e meglio custoditi dell’industria, sono avvenuti tra giugno 2015 e novembre 2016, e poi ancora nell’aprile del 2017. Oltre al ragazzo incriminato e condannato è stato individuato un amico collaboratore più giovane, ma non si esclude ancora che possano essere coinvolti altri elementi.
L’avvocato difensore ha sempre dichiarato che il ragazzo hacker è penetrato nei server Apple perché affascinato dalla multinazionale di Cupertino. Nelle dichiarazioni rilasciate dall’adolescente, ora maggiorenne riportate da Bloomberg, emerge la stessa posizione: ottenere l’accesso illegale ai server Apple e ai dati era visto come un gioco, per simulare di essere due dipendenti Apple.
Per l’accesso ai dati e la loro modifica in Australia la legge prevede fino a 10 anni, oppure fino a 2 anni per accesso non autorizzato, ma questo per gli adulti. Il giudice ha dichiarato che in questo caso il tribunale avrebbe potuto condannare fino a 2 anni per la prima accusa e fino a 12 mesi per la seconda. Ma tenendo presente l’obiettivo della riabilitazione e la dimostrazione di pentimento e collaborazione del ragazzo hacker la condanna inflitta è stata decisamente molto più mite: 10 mesi di libertà vigilata.