Il passaggio ad una trattativa extragiudiziale è un “non evento” e non significa che il contenzioso legale tra Apple e Psystar sia terminato. A smentire le conclusioni cui sono giunti alcuni siti che hanno individuato un documento con il quale le due parti in conflitto sulla ben nota vicenda dei cloni, è un avvocato di Psystar, contattato da Computerword.
“Il fatto che sia stato sottoscritto un documento proposto dalla corte distrettuale in base al quale si promette di portare il caso alla ADR (alternative dispute resolution NDR) – dice Colby Springer, di Carr & Ferrell LLP che rapresenta il costruttore di cloni di Miami – è una “non notizia”. Si tratta di una pratica standard, in costante crescita, cui abbiamo aderito su richiesta del giudice ma il caso è ancora ben vivo”.
Insomma, Apple e Psystar hanno obbedito alla richiesta del giudice, ma procederanno su due strade: quella della mediazione, che secondo Springer ben difficilmente porterà a qualche frutto, e quella nella corte di giustizia: “il vero merito della questione – dice l’avvocato di Psystar – è la pretesa di Apple di farci dismettere le accuse di antitrust”. Accuse che Psystar non ha alcuna intenzione di abbandonare e che, basandosi su precedenti sentenze indirizzate contro Apple, ritiene di poter mantenere in vita.
Apple ha chiesto al giudice William Alsup di respingere la richiesta di apertura di un fascicolo antri trust per il fatto che nessuna società può essere obbligata a dare in licenza il suo sistema operativo: “non esiste una legge antitrust che può costringere qualcuno ad aiutare i propri concorrenti”.
La mozione di Apple sarà discussa il 6 novembre, una data che potrebbe segnare un primo punto di svolta nella vicenda.