Microsoft e Motorola Mobility (controllata da Google) sono comparse presso la Corte Federale di Seattle per dibattere l’ennesimo caso di brevetti. Motorola chiede il pagamento delle royalty per brevetti riguardanti gli standard wireless 802.11 e video H.264, utilizzati in diversi prodotti dell’azienda di Redmond, inclusi Xbox e il recente Surface. Microsoft da parte sua reclama la violazione di brevetti per l’utilizzo della tecnologia ActiveSync nei dispositivi dell’avversario.
Motorola pretende 4 miliardi di dollari l’anno per l’utilizzo dei brevetti sopra citati; Microsoft intende pagare secondo termini FRAND (Fair Reasonable and Non-Discriminatory, a condizioni giuste, ragionevoli e non discriminatorie) e a suo modo di vedere le royalty non superano 1 milione di dollari l’anno. La società di Redmond ha più volte affermato nei mesi passati che la cifra richiesta da Motorola non è proporzionata al valore dei brevetti; in particolare per lo standard 802.11 è disposta a pagare 0,05 dollari per ogni prodotto venduto. Non esiste al momento un metodo ben definito per calcolare il valore di un brevetto da pagare secondo i termini FRAND.
Ricordiamo che ad aprile di quest’anno nel vecchio continente la Commissione Europea ha annunciato l’avvio di due indagini anti-trust nei confronti di Motorola: la prima per accertare l’eventuale abuso di brevetti contro Apple e Microsoft, l’altra per determinare l’infrazione di accordi con gli enti europei sugli standard. Negli USA varie voci indicano che la Federal Trade Commission (FTC, l’ente USA deputato alla tutela dei consumatori) starebbe indagando Motorola per cause simili, ma è titubante non avendo ancora prove sufficienti.
[A cura di Mauro Notarianni]