Nokia è una multinazionale produttrice di apparecchiature per telecomunicazioni che sostanzialmente basa le sue attività su due divisioni: Nokia Technologies, che si occupa di ricerca e sviluppo per nuove tecnologie, prodotti consumer e licenze di brand e brevetti, e Nokia Networks, che rappresenta il “core business” dell’azienda e si occupa di software e servizi per infrastrutture di rete. Quest’ultimo settore è a sua volta diviso in quattro gruppi di lavoro: Reti Mobile, che comprende il portfolio prodotti radio di Nokia; Reti Fisse, che racchiude l’attività relativa alle reti fisse; Applications & Analytics, che si occupa delle operazioni relative al software e all’attività di analisi dei dati della compagnia; e Reti IP/Ottiche, che racchiude le attività relative ad IP Routing, Optical Transport e IP video e il portfolio Nokia IP partner e Packet Core.
La versione finale dello standard che a giugno ha definito lo standard 5G, permette di avere dei riferimenti certi per quanto concerne l’hardware per la sua gestione, attingendo a competenze e ricerche di aziende che a vario livello si occupano di comunicazioni wireless, incluse Qualcomm, Huawei, Ericsson, Samsung e Nokia. In cambi del loro coinvolgimento nella creazione dello standard di riferimento, queste aziende otterranno vari benefici concedendo l’uso di licenze per i suoi contribuiti ai produttori di dispositivi. Aziende come Apple e Google, in altre parole, dovranno pagare un piccolo compenso per ogni dispositivo venduto per avere il diritto di usare i brevetti che riguardano questa tecnologia.
Il sito Engadget riferisce che Nokia ha previsto diritti di licenza per il 5G con un’aliquota fissa pari a 3 euro per ciascun dispositivo. Ericsson ha previsto una scala progressiva che varia da 2.50$ a 5$ per dispositivo in base al prezzo finale dello stesso. Qualcomm prevede di concedere in licenza i suoi brevetti per il 2,275% del prezzo all’ingrosso del singolo dispositivo 5G e del 3,25% nel caso di dispositivi con chipset multimodale (in altre parole, grado di supportare anche gli scenari precedenti). I costi di Qualcomm sono superiori a quelli degli altri ma sembra ad ogni modo un gesto di “buona volontà” rispetto a quanto previsto da accordi che hanno costretto aziende come Apple a far saltare le carte in tavola e affrontare la questione in tribunale.
L’insieme di brevetti di Nokia, Ericsson e Qualcomm ammontano a royalty pari a 21$ per dispositivo. Mancano ancora i dati di riferimento di aziende come Huawei che non ha ancora rivelato le tariffe previste, anche se il Presidente Eric Xu a giugno di quest’anno ha promesso che si atterrano alle condizioni FRAND (fair, reasonable and non-discriminatory), condizioni d’accesso “eque, ragionevoli e non discriminatorie” fondamentali per brevetti essenziali.