Non passa giorno senza leggere sul web commenti su qualsiasi notizia che riguarda Apple con frasi del tipo: “Steve Jobs non lo avrebbe fatto”, “Steve Jobs non lo avrebbe permesso”, “Non è la Apple di Steve Jobs” e così via. Michael Gartenber di Macworld USA, nota come tutti sembrano sapere cosa avrebbe fatto il defunto CEO di Apple, senza che la maggiorparte lo abbia mai visto, incontrato nella loro vita o seguito l’iter del lancio di un prodotto.
Molti di questi dimenticano che anche alcuni prodotti nati sotto la sua guida non sono stati esenti da difetti, senza per questo negare che Jobs sia stato indubbiamente un grande imprenditore e l’artefice della fortuna di Apple. Porsi questioni su come o cosa farebbe Jobs non ha ad ogni modo alcun senso: è un po’ come chiedersi chi vincerebbe una partita contrapponendo una vecchia e una nuova squadra di calcio. Nello show televisivo Sport Night, dice Gartenber, uno spettatore ha chiesto: “Se il team dei New York Yankees del 1927 avesse giocato al posto del team del 1998 nella World Series, chi avrebbe vinto?” “La World Series è tradizionalmente una sfida tra giocatori esistenti nello stesso periodo” è stata la replica, “ma se volete una risposta, la mia ipotesi è che gli Yankees resterebbero stupefatti dagli aerei che sorvolano le loro teste”.
Il mercato di oggi non è il mercato di un anno fa. Le sfide che deve affrontare in questo momento Apple sono diverse da quelle di un anno addietro. Domandarsi “Che cosa avrebbe fatto Steve Jobs” è sbagliato e non ha senso. Nessuno può sapere cosa avrebbe fatto o non fatto l’amministratore delegato di Apple alle attuali condizioni di mercato. Un’azienda che continua a chiedersi cosa avrebbe fatto la sua precedente guida, è destinata al disastro, il management a vivere all’ombra più di un mito che di un leader, rischiando continuamente di guardare al passato, anziché al futuro. Jobs non c’è più ma il suo ascendente, il suo modo di vedere le cose è parte del DNA di Apple e dunque smettiamola; anche se brutto a dirsi “mio nonno diceva che i cimiteri sono pieni di persone insostituibili” scrive Gartenber.
Il modo giusto di affrontare questi argomenti è: “Quali sono le mosse migliori che dovrebbe fare Tim Cook per portare avanti Apple”. Si possono valutare le mosse fatte lo scorso anno e le nuove scelte progettuali, l’unica cosa che conta è se i prodotti sono ben accolti dagli utenti e acquistati. Se questo avviene, possiamo starne ragionevolmente certi, Steve Jobs ne sarebbe certamente contento.
[A cura di Mauro Notarianni]