Per certi versi è paradossale ma non troppo: il blocco forzato della produzione di processori Apple A12 destinati ai nuovi iPhone 2018 avvenuto in diversi stabilimenti TSMC è dovuto a un virus Windows.
L’infezione verificatasi venerdì ha causato lo stop di diverse fabbriche, tanto che la società ha avvisato i propri clienti per possibili ritardi nelle consegne, oltre che gli analisti per un possibile calo del fatturato trimestrale del 3%. Che la causa scatenante fosse un virus era già stato chiarito, ora però le nuove dichiarazioni di TSMC svelano ulteriori dettagli.
Il virus in questione è il celeberrimo Wannacry, software ransomware che dopo essersi installato e replicato richiede un pagamento in denaro per poter sbloccare e accedere ai propri dati, una infezione balzata anche sulle prime pagine dei giornali già a partire da maggio 2017.
Il dettaglio più sorprendente però è che il virus ha potuto diffondersi perché a controllare il nuovo strumento di produzione, da cui si è scatenata l’infezione sulla rete interna TSMC, c’era un computer Windows 7 non aggiornato.
Naturalmente la colpa non può essere attribuita a Microsoft perché la multinazionale ha rilasciato patch di sicurezza prima ancora che il virus Wannacry si diffondesse e poi ancora, successivamente, con il rilascio di patch di emergenza nel giro di pochi giorni. Qui i consigli per proteggere PC Windows ma anche macchine virtuali Windows in esecuzione su Mac.
Per tutte queste ragioni i nuovi dettagli sull’infezione che ha provocato lo stop della produzione TSMC getta un’ombra sul più grande e importante costruttore indipendente di processori al mondo.
Diversi osservatori criticano aspramente l’accaduto ritenendo ingiustificabile che una società del calibro di TSMC in cui numerosi e delicati processi industriali sono gestiti da computer, sia incorsa in un bocco quasi totale a causa di un PC Windows non aggiornato.