È ancora sciopero all’Apple Store di Roma. Ad incrociare le braccia a quasi esattamente un anno da primo episodio avvenuto nell’ottobre dello scorso anno, sono una ventina di dipendenti del negozio. Secondo quanto riferisce La Repubblica edizione romana, la ragione della protesta sindacale è nella mancata concessione dei buoni pasto e la mancata ufficializzazione del ripristinto della vecchia normativa sulla retribuzione dei giorni di malattia.
Secondo Flaica-Cub, il sindacato più attivo nell’ambito del centinaio di lavoratori dello store, «la trattativa in corso – dice Giancarlo Desiderati di Flaica-Cub – non ha avuto buon esito; è scandaloso che un colosso globale sia sordo di fronte a richieste di basilare civiltà nei rapporti di produzione». Preoccupa i lavoratori, in particolare, il fatto che «sia mancato il riconoscimento formale del ritorno alle norme precedenti sulla malattia. Si tratta evidentemente di un’arma di potenziale ricatto che l’azienda vuole tenersi nel cassetto»
Sul tappeto anche la questione sulle telecamere che «erano dislocate – dice Desiderati – in ogni angolo del negozio e del magazzino. Il ministero del lavoro ci ha dato ragione, ma non è arrivato l’accordo previsto tra Apple e rappresentanze sindacali entro il 30 ottobre».
Lo sciopero di questa mattina pare avere una adesione numericamente inferiore rispetto a quello dello scorso anno che venne proclamato per ragioni di tipo prevalentemente economico e di organizzazione interna. Allora si astenne circa il 70% del personale, una settantina di persone. Molto simile, invece, la scelta dei tempi; lo scorso anno lo sciperò arrivò con il lancio di iPhone 4S, quest’anno nel giorno della vendita di iPad mini.