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Accusato di aver rubato i segreti dell’Apple Car, ma lui nega

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Xiaolang Zhang, l’ex dipendente di Apple che ha lavorato al cosiddetto “Project Titan”, l’iniziativa della Mela dedicata alla guida autonoma, ha deciso di dichiararsi “non colpevole” dopo che alcuni procuratori federali hanno accusato l’uomo del presunto furto di segreti commerciali.

Nell’atto di accusa depositato presso la Corte Distrettuale del Northern District in California, si afferma che Zhang ha rubato 25 pagine con schemi di una scheda elettronica sfruttata in un veicolo a guida autonoma.

L’ingegnere, scrive Reuters, aveva inizialmente fatto affidamento a un avvocato d’ufficio ma in seguito si è fatto assistere da un proprio legale. Questo ex dipendente di Apple, come accennato, era un membro del “Project Titan”, il team che all’interno di Apple si occupa della progettazione e del testing di circuiti elettronici che analizzano i dati in arrivo da vari sensori installati nei veicoli; i componenti in questione sono essenziali per l’infrastruttura delle auto a guida autonoma. Zhang aveva accesso a database di Apple riservati con segreti commerciali e informazioni sensibili legate alla proprietà intellettuale.

apple car

L’uomo avrebbe sottratto documenti riservati di Apple mentre era in congedo di paternità ed era stato fermato da agenti federali all’aeroporto Internazionale di San Jose dopo avere acquistato un biglietto con il primo posto libero per un volo in Cina della Hainan Airlines. Secondo quanto riferito da vari siti statunitensi, Zhang avrebbe dovuto essere assunto da XMotors, azienda che afferma di essere al lavoro su “auto autonome intelligenti e connesse per le giovani generazioni”. Dopo aver informato Apple che avrebbe lasciato l’azienda e lavorare per XMotors, investigatori della Mela hanno ispezionato i suoi laptop e telefoni aziendali individuando il massiccio scaricamento di documenti riservati ma anche visite presso i laboratori Apple e il prelevamento di oggetti durante il periodo di congedo per paternità.

Se sarà giudicato colpevole, l’uomo rischia fino a dieci anni di carcere e un’ammenda da 250.000$.

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