Fadell lascia l’incarico a capo del gruppo che si occupa di iPod, ma non abbandona Apple. L’ufficializzazione, condita con alcune precisazioni che contribuiscono a fare il quadro preciso della vicenda e a determinare la portata che va al di là di un semplice avvicendamento di manager, arriva direttamente da Cupertino.
à un comunicato ufficiale spiegare i cambiamenti al vertice della società : «Fadell – spiega Cupertino – vice presidente per la divisione iPod e la moglie, Danielle Lamber, vicepresidente per le risorse umane, ridurranno il loro impegno nella società mentre si dedicheranno alla loro giovane famiglia. Fadell resta come consigliere personale del CEO. Lambert lascerà la società alla fine dell’anno, dopo che il suo successore avrà preso l’incarico» «Tony e Dani – dice Jobs – hanno dato un importante contributo ad Apple negli ultimi otto anni. Ci spiace vedere Dani andare via e ora attendiamo di poter lavorare con Tony nel suo nuovo incarico».
Il comunicato ufficializza anche l’arrivo di Mark Papermaster. Soprattutto conferma quanto ipotizzato questa mattina da Macity, ovvero l’evoluzione del management con la creazione del ruolo di leadership per una gestione unificata dei dispositivi iPod e iPhone. Papermaster, infatti viene nominato alla carica di vicepresidente della Devices Hardware Engineering, ovvero di una divisione che si impegnerà di fatto nella convergenza dei dispositivi da tasca. Per ora, come accennato, si tratta di iPod e iPhone, ma è difficile ritenere che questo gruppo non si occuperà anche dell’evoluzione dell’hardware dei dispositivi mobili e a basso consumo dove Apple ha già compiuto una mossa decisiva, acquistando PASemi che studiava e disegnava processori basate su tecnologie PPC ed è costituito da veterani di ARM.
Difficile dire se Apple abbia preso l’occasione della partenza di Fadell per dare una svolta che si presentava come ormai obbligata dai tempi (la linea iPod inevitabilmente verrà semplificata e convergerà con la linea iPhone, la linea iPod e iPhone si allargherà ad altri dispositivi mobili) o se sia lo stesso Fadell ad abbandonare un incarico che viene ora ricoperto da un esperto hardware di provata e più vasta esperienza anche in settori che saranno strategici, come quello dei processori a basso consumo e dell’ingegnerizzazione hardware. Quel che conta è che alla partenza di Fadell fa seguito una cambiamento che modifica l’assetto di Apple e la prepara a raccogliere sfide future.
Papermaster, per altro, potrebbe andare a chiudere anche la falla, mai riparata interamente, causata dalla partenza di Jon Rubinstein (ex?) grande amico di Jobs, oggi ai vertici di Palm. Come noto Rubinstein fin dai tempi di NeXT era considerato una delle più rilevanti “menti” dell’hardware e a lui si devono alcune delle più geniali creazioni nei sistemi di Cupertino a cavallo tra la fine degli anni ’90 e i primi anni del 2000; Rubinstein, forse non a caso, era stato anche il predecessore di Fadell nel ruolo di capo della divisione iPod.
Papermaster, lo ricordiamo, prima di poter prendere il nuovo incarico dovrà avere un non facile via libera da IBM dove ha lavorato per anni nel settore dei processori PPC e poi in quello dei server blade. Come spiegato dal nostro sito, Big Blue ha presentato una richiesta formale presso un giudice per impedire che Papermaster si unisca ad Apple prima di un anno. Secondo Ibm il suo ex manager avrebbe siglato un accordo in questo senso, valido per nuovi incarichi con società concorrenti, quale sarebbe Apple.