Apple è consapevole dell’impossibilità di avviare contemporaneamente più applicazioni a tutto schermo sulle ultime due versioni del sistema operativo. Quella che appare, se non altro, una presa di coscienza di un problema lamentato da tempo dagli utenti con due o più display, arriva da Craig Federighi, VP Mac Software Engineering di Apple, nella replica ad una email inviata da un utente e segnalata da CultOfMac.
La questione è annosa; sia Lion che Mountain Lion supportano a livello di sistema la possibilità di vedere le applicazioni in modalità a tutto schermo sfruttando ogni pixel del display. È possibile tenere aperte più applicazioni a tutto schermo contemporaneamente, insieme a finestre di dimensioni standard. E passare dal full-screen alla Scrivania facendo click in alto a destra sull’icona dedicata nella finestra delle applicazioni ottimizzate per la modalità a tutto schermo. Sin dalle prime release, però, Lion non ha mai gestito la modalità a tutto schermo correttamente nelle configurazioni multi-monitor: quando si usano più schermi e si avvia un’applicazione in full-screen, sul principale è visualizzata l’applicazione a tutto schermo, sugli altri il risultato è la visualizzazione della trama grigia (la stessa che si vede nella schermata di login all’avvio o avviando Mission Control.) Avviando un’applicazione a tutto schermo in configurazione multi-monitor si perdono insomma i vantaggi di avere schermi separati (pensiamo, ad esempio, alla comodità di avere Pages su una videata e Safari sull’altra) e non è insomma possibile usarle entrambe a tutto schermo. Non è neanche per assurdo possibile spostare la finestra a tutto schermo da un monitor all’altro.
Anche Mountain Lion non consente ancora di mettere a tutto schermo un’applicazione su un display indipendente ma rispetto a OS X 10.7.x Lion ora permette di attivare la modalità a tutto schermo anche dal display secondario (non bisogna necessariamente metterla in full screen sul display principale come accade con Lion). Un piccolo passo avanti, ma ancora poco rispetto a quanto dovrebbe fare Apple: consentire l’esecuzione di applicazioni in full-screen sui monitor secondari e non solo su quello principale.
La risposta di Federighi non è seguita da una conclusione nè da una promessa. Apple, insomma, “sa” che quel che è stato segnalato dall’utente è un problema, ma non si capisce se lo considera anch’essa tale, nè se e come intende risolverlo. Ma si tratta di un passo avanti. Probabilmente, questa la speranza di chi lamenta la difficoltà e l’antiesteticità di un funzione incompleta, se Apple non avesse alcuna intenzione di metterci mano, Federighi avrebbe risposto diversamente
[A cura di Mauro Notarianni]