Apple è stata tra le principali vittime di un accordo di cartello mirante a fissare i prezzi dei display a cristalli liquidi al fine da limitare le concorrenza e gonfiare artificiosamente i costi che ha operato tra il 2001 e il 2006. Questa la conclusione cui è giunto il dipartimento di giustizia americano che nel corso della giornata di ieri ha pubblicato l’esito di una inchiesta durata diversi mesi alla fine della quale è stato deciso di imporre multe pari a 585 milioni di dollari a LG, Sharp e Chunghwa Picture Tubes.
Secondo quanto si è appreso le tre società , tra le principali al mondo nel campo dei display LCD, si erano accordate per scambiarsi informazioni sui prezzi dei rispettivi prodotti, monitorare il reciproco mercato e stabilire concordemente i prezzi di vari modelli di schermi piatti. La scelta di arrivare ad un patto che viola palesemente le norme dello Sherman Act sarebbero giunte al culmine della grande crisi che ha colpito il settore tra la fine degli anni ’90 e i primi anni del nuovo millennio. In questa fase il prezzo degli schermi, per effetto della sovrapproduzione, era arrivato ad un livello tale da costringere a vendere sotto costo. Per effetto di questo patto, in effetti, i prezzi dei display hanno iniziato una risalita durata diverso tempo e addirittura una situazione in cui il mercato non era in grado di avere tutti gli schermi di cui aveva bisogno.
Apple, come accennato, avrebbe subito gli effetti dell’accordo; tra il settembre 2005 e il 2006 avrebbe acquistato display da Sharp che ha applicato anche a Cupertino l’accordo di cartello. La società giapponese, multata per 120 milioni di dollari, avrebbe ammesso la sua colpa. Apple potrebbe essere stata vittima anche di altri produttori di display visto che ha fatto largo uso in quello stesso periodo di schermi piatti. Nel 2002, per altro, a cartello istituito, Apple ebbe gravi problemi di approvvigionamento di LCD non riuscendo a soddisfare la domande dei primi iMac “a lampada”.
Secondo Thomas Barnett, assistant attorney general del dipartimento della giustizia, l’accordo tra Sharp, Chunghwa e LG avrebbe provocato danni enomici per milioni di dollari agli americani. Oltre ai 120 milioni di Sharp, il governo americano, pretende un pagamento di 400 milioni di dollari da LCD (la seconda multa più alta di tutti i tempi per violazione delle norme anti-trust) e di 65 milioni di Chunghwa.
Oltre ad Apple tra le vittime ci sono state anche Motorola e Dell.