La crisi comincia a mordere anche i grandi produttori nel settore dell’informatica. Quanto dolorosi potrebbero essere i prossimi mesi si intuisce dall’allerta profitti lanciato ieri da Intel. La società di Santa Clara, numero uno al mondo nel campo dei processori, ha fatto sapere che il suo fatturato previsto per il trimestre non è più tra i 10 e i 10,9 miliardi di dollari, ma di 9 miliardi di dollari.
L’annuncio di Intel deve essere inteso come una conferma che il mercato dei PC è atteso ad un rallentamento della crescita; tutti i principali istituti di analisi hanno indicato i mesi a partire da ottobre in avanti come quelli dove la crisi economica comincerà a colpire il mercato dell’IT e il taglio alle previsioni di fatturato di Intel pare confermare queste indicazioni. Il bilancio di Cisco, prima società del settore ad annunciare profitti che includevano il mese di ottobre, aveva a sua volta fornito una conferma indiretta, anticipando la drammaticità del problema con ordinativi in forte ribasso.
Come se questo non bastasse Intel ha anche gettato ombre sui tempi di rilascio dei prodotti. Alcuni fornitori chiave potrebbero essere infatti costretti dalla crisi di liquità a chiudere bottega o a difficoltà che condurranno a ritardi nelle consegne. Intel non esclude problemi a trovare la stessa quantià di clienti dei mesi scorsi, sempre per problemi di liquidità .
Secondo quanto scritto nel rapporto consegnato agli investitori, infine, in produttori di PC starebbero riducendo in maniera significativa le scorte di magazzino. Questa affermazione sembra confermare i peggiori timori degli analisti secondo i quali la crisi economica con riduzione della spesa non colpirà unicamente le imprese ma anche il mercato consumer e gli effetti potrebbero arrivare a breve termine.