Test effettuati con Moutain Lion 10.8.2 ora in versione beta dimostrano che Apple sembra aver risolto il problema della riduzione dell’autonomia nei portatili emerso con il rilascio di Moutain Lion e solo parzialmente corretto con la versione 10.8.1. Il set esaustivo di test realizzato da Mac Observer verifica l’autonomia con un MacBook Pro 15 pollici del 2011 con diverse versioni di OS X, a partire dalla 10.6.8 fino alla versione 10.8.2 che al momento è in fase di beta test presso gli sviluppatori.
Con l’introduzione di Mountain Lion diversi utenti avevano segnalato un sensibile calo nell’autonomia dei portatili Mac: alcuni test hanno dimostrato che il calo era reale e compreso tra il 33% e il 38%, in pratica una riduzione dell’autonomia utile che poteva arriva fino a 1 ora e 45 minuti in meno rispetto a Lion. Con il primo aggiornamento di Mountain Lion 10.8.1 Apple ha migliorato l’autonomia dei portatili senza recuperare tuttavia il divario rispetto a Lion: il recupero è stato di circa 30 minuti. Ora i nuovi test effettuati con Mountain Lion 10.8.2 Build 12C35 mostrano una durata della batteria ritornata fino al massimo di 380 minuti: in pratica il problema sembra risolto con un ritorno ai livelli di autonomia possibili con Lion, con un guadagno di alcuni minuti in più.
Per verificare se Apple sia riuscita realmente a risolvere il problema dell’autonomia occorre però attendere la versione finale di Mountain Lion 10.8.2: salvo sorprese dell’ultimo momento i test effettuati con la versione build dovrebbero poi essere confermati anche con la release finale.
Interessante infine notare il confronto dell’autonomia rilevato con lo stesso Mac dotato di disco fisso Scorpio Blue di Western Digital oppure di una unità SSD OCZ Vertex ad alte prestazioni. In tutti i test effettuati da Mac Observer il Mac ha ottenuto circa 20 minuti in più di autonomia con il disco HDD tradizionale rispetto alla configurazione con SSD, un risultato contro le aspettative considerando i bassi consumi di energia pubblicizzati per le unità di memoria a stato solido. Il divario di autonomia a favore del disco fisso tradizionale è probabilmente dovuto anche ai modelli impiegati: l’HDD è una unità a bassissimo consumo (solo 1,4 Watt in funzione e 0,59 Watt in idle) mentre l’SSD OCZ è una unità SSD a prestazioni elevate e con consumi superiori (2,5Watt in funzione e 1,3Watt in idle). Per gli utenti che puntano tutto sull’autonomia i dischi fissi tradizionali sono ancora la scelta migliore. Negli altri casi la perdita di circa 20 minuti di autonomia è più che compensata dalla maggiori prestazioni e dalla afidabilità superiore delle unità SSD.