Occhi puntati sui risultati fiscali di Apple. Cupertino domani, primo maggio, alle 23 esporre i dati del trimestre di inizio anno, quello concluso a fine marzo, 90 giorni che potrebbero essere stati cruciali per le sorti di iPhone X.
Nelle ultime due settimane il prezzo delle azioni AAPL è sceso del 9%. Si parla di “panico” tra gli investitori e di delusione da parte di Apple per le vendite del nuovo telefono, voci che si sollevano e si estendono si vari territori dove la Mela opera e che fanno intendere una sorta ai apocalisse che potrebbe scuotere alle fondamenta la struttura dell’offerta di Apple. In realtà se si supera il “fattore X” le stime potrebbero non essere così catastrofiche. Apple potrebbe essere addirittura riuscita ad aumentare le vendite di iPhone del 2% e a far lievitare il fatturato del 13%. Se questi dati fossero reali, significherebbe che alla fine iPhone X non è andato così male. Per sollevare il fatturato del 13% a fronte di un aumento di solo il 2% delle vendite dei telefoni, è difficile pensare ad altro se non a dati superiori alle attese dalle vendite di iPhone X il che determinerebbe un aumento della quotazione del titolo.
Secondo le previsioni, per il secondo trimestre Apple dovrebbe aver generato un fatturato che ammonta intorno ai 60-62 miliardi di dollari. Più di quello sommato lo scorso anno quando aveva registrato solo 53 miliardi di dollari vendendo circa 50 milioni di iPhone.
Gli analisti prevedono che in questo trimestre Apple avrà alla fine veduto “soltanto” 39 milioni di iPhone (contro i 41 milioni dell’anno precedente), un dato che sarebbe negativo. Non fosse che a consuntivo, quindi a fine anno, le vendite complessive potrebbero essere superiori del 18% al 2017.
Parte del merito di questo probabile successo – scrive Bloomberg – dovrebbe andare alla nuova linea di iPhone prevista per questo autunno. Come abbiamo già riportato più volte, tra questi dovrebbe esserci infatti un modello “low-cost” che utilizzerà uno schermo LCD e uno chassis in alluminio anziché display OLED e scocca in acciaio inossidabile proprio per ridurre il costo finale per l’utente, che dovrebbe aggirarsi intorno ai 700 dollari e potrebbe risultare efficace per molti anni a venire.