Jean-Noël Frydman è un uomo di origini francesi che vive negli USA e ha citato in giudizio la sua patria di origine perché, a suo dire, il Ministero degli Affari Esteri, si è illegalmente accaparrato un dominio di cui era titolare sin dal 1994: France.com.
Ne parla ArsTechnica spiegando che l’uomo aveva comprato il dominio da Web.com, azienda che offre servizi di web hosting, e-mail e registrazione di nomi di dominio, creando un sito web che funzionava da “edicola digitale” per francofili e amanti della Francia che vivono negli USA.
Per oltre 20 anni, Frydman ha creato un’attività intorno al sito France.com, spesso collaborando con organismi ufficiali del governo francese, incluso il consolato generale di Los Angeles e il Ministero degli affari esteri.
Nel 2015 lo stesso ministero ha cominciato a citare in giudizio l’uomo in Francia nel tentativo di ottenere il controllo del dominio “incriminato”. L’azienda Web.com ha bloccato il dominio e Frydman ha anche coinvolto nella questione il Berkman Klein Center for Internet & Society che ha sede presso l’Università di Harvard affinché intervenisse a suo nome.
Nel settembre del 2017, la Corte di Appello di Parigi ha stabilito che France.com violava il diritto sui marchi della legislazione francese. Forti di questa sentenza, i legali che rappresentavano lo stato francese hanno chiesto a Web.com di consegnare il dominio. Il 12 marzo di quest’anno Web.com ha improvvisamente trasferito la proprietà modificando il registrante (l’intestatario) apportando modifiche anche alle informazioni visibili sui Whois pubblici, e detenute dall’Authority competente per estensione nei propri database. L’azienda in questione ha fatto tutto questo senza alcun avvisare in nessun modo Frydman e senza alcun indennizzo.
Frydman ha dichiarato al sito ArsTechnica di essere probabilmente uno dei più vecchi clienti di Web.com, che non si è mai verificato nessun problema con il dominio France.com e che hanno effettuato la modifica del registrante senza alcun avviso. “Non sono mai stato trattato in questo modo da nessuna azienda al mondo. Se è successo a me, può succedere a chiunque”.
Il 19 aprile Frydman ha avviato una causa federale in Virginia nel tentativo di riottenere il dominio che per primo aveva registrato. Nella denuncia sono citati come imputati: la Repubblica francese, Atout France (l’Agenzia per lo sviluppo turistico d’Oltralpe), il ministero degli Affari esteri, il ministro stesso (Jean-Yves Le Drian) e VeriSign (società statunitense della Virginia che gestisce un’ampia gamma di infrastrutture di Rete, fra cui due dei tredici server dei nomi radice operanti in Internet).
Nessuno degli imputati si è ancora presentato nell’aula di tribunale di Alexandria (Virginia). Web.com, il registrar originale (fornitore di servizi internet che ha un contratto con il Registro per gestire i domini) non è indicata nell’azione legale ma ha eseguito senza pensarci troppo quanto stabilito dalla sentenza del tribunale francese. Tra le accuse nella causa per la Francia, quella di avere eseguito attività di “cybersquatting” (appropriazione di nomi di dominio corrispondenti a marchi commerciali), e di “reverse domain-name hijacking” cambiando l’uso del nome a dominio, un atto in malafede che costituisce un abuso delle Regole UDRP (Uniform Domain Name Dispute- Resolution Policy).