I produttori Samsung, Hynix e Micron, tre dei più importanti produttori di memorie RAM, avrebbero messo in piedi un cartello per limitare l’effettiva disponibilità delle memorie e tenere alti i prezzi. Lo riferisce Forbes spiegando che le aziende sono state citate in giudizio dallo studio legale statunitense Hagens Berman secondo il quale tra il primo trimestre del 2016 e fino al terzo trimestre del 2017, le tre aziende si sarebbero accordate per limitare la disponibilità di DRAM sul mercato, facendo innalzare i prezzi allo scopo di incassare di più.
Una causa legale è stata depositata presso una corte californiana e l’obiettivo è l’avvio di una class action. Samsung, Micron e Hynix controllano insieme il 96% del mercato mondiale della DRAM (dati riferiti allo scorso anno) e nel 2017, in concomitanza di annunci da parte del governo cinese di stare investigando sulla questione, il comportamento del trio, almeno secondo gli atti depositati in tribunale, sarebbe “cambiato all’improvviso”.
Secondo i legali nel 2017 vi sarebbe stato un aumento produttivo tra il 15-20% a fronte di una crescita della domanda del 20-25%. I costi nel periodo sotto la lente di ingrandimento, sono saliti del 130% e il fatturato delle tre aziende più che raddoppiato. “Ciò che abbiamo scoperto nel mercato delle DRAM è un classico schema in cui i prezzi sono fissati da un piccolo numero di società che detengono la quota principale del settore”, ha spiegato Steve Berman, managing partner di Hagens Berman. “Invece di giocare secondo le regole, Samsung, Micron e Hynix hanno scelto di mettere i consumatori in una situazione di stallo, spremendo il mercato per ottenere maggiori profitti”. E ancora: “Non è la prima volta che abbiamo beccato l’industria delle DRAM intenta a spremere più soldi dai consumatori”, ha aggiunto Berman. “Abbiamo raggiunto un accordo da 300 milioni di dollari in un caso simile e intendiamo procedere di nuovo e avere la meglio per i consumatori”.