L’European Emergency Number Association (EENA), organismo che si adopera per la conoscenza e l’implementazione del 112 come servizio di emergenza in Europa, ha annunciato in Slovenia il lancio dell’architettura PEMEA.
PEMEA è l’acronimo di “Pan-European Mobile Emergency App” ed è un’architettura creata da EENA, l’azienda ICT milanese Beta80 e Deveryware (azienda specializzata in servizi di geolocalizzazione) per consentire alle varie app di emergenza di contattare servizi di emergenza transfrontalieri in Europa.
Questo non era finora possibile perché le app che offrono servizi di emergenza funzionano solo in aree limitate. Christina Lumbreras, technical director di EENA e Luca Bergonzi, direttore vendite di Beta80, hanno spiegato al sito TheNextWeb il funzionamento dell’architettura in questione. “Supponiamo che un centro di sistema 112 in Europa abbia creato per i cittadini la propria app per le emergenze – come molti hanno fatto – il problema che si trovano dinanzi è che se le persone si recano fuori dal Paese o al di fuori della regione, l’app non funziona”. “Per esempio, io vivo a Bruxelles e se mi dovesse capitare un’emergenza, il primo istinto qui in Slovenia sarebbe di aprire l’app belga per le emergenze anziché quella slovena”.
Nel corso di un’emergenza, le persone agiscono di istinto ed è dunque importante che app di questo tipo funzionino indipendentemente da dove la persona che ha bisogno di aiuto, si trova. Lumbreras spiega che nella migliore delle ipotesi, la sua app belga chiamerebbe i servizi di emergenza sloveni ma non invierebbe dati aggiuntivi che potrebbero essere preziosi. In Europa esistono centinaia di app dedicate alle emergenze ma alcune di queste non sono neanche ufficialmente legate al 112 o alle forze che si occupano di pubblica sicurezza. Molte di queste app potrebbero trarre beneficio integrando il supporto all’architettura PEMEA ed essere utilizzate sempre e comunque per la loro finalità originale a livello transfrontaliero. Questo meccanismo consentirebbe ai servizi di emergenza di sfruttare sempre tutte le risorse disponibili, aumentando le probabilità di scongiurare situazioni di potenziale pericolo.
Nelle versioni recenti dei sistemi operativi Android e iOS sono state implementate funzionalità di geolocalizazione che possono essere di aiuto in caso di emergenza. App specifiche sono ad ogni modo importanti e consentono – con il consenso dell’utente – di inviare dati di tutti i tipi e non solo elementi concernenti la localizzazione. Entro il primo anno dell’avvio del progetto, l’obiettivo è di avere almeno quattro nazioni europee con attivati i servizi della piattaforma PEMEA. Spagna e Italia sembrano essere tra le nazioni già confermate e la speranza è di arrivare ad almeno otto nazioni entro il 2019. Per collegare app con l’architettura PEMEA, è necessario soddisfare i criteri di ammissibilità riportati sul sito di EENA.