Apple ha messo in guardia i dipendenti pregandoli di non spifferare informazioni su piani futuri evidenziando la possibilità di ricorrere ad azioni legali e procedimenti penali.
Il documento, ironia della sorte, è stato inviato da qualche dipendente a Mark Gurman di Blomberg; quest’ultimo spiega che il lungo appunto è stato pubblicato sul blog interno della Casa di Cupertino, un post nel quale si fa presente che 29 “leakers” (autori delle fughe di notizie) sono stati individuati e 12 di questi arrestati.
“Queste persone”, si legge nel documento, “non solo hanno perso il lavoro ma potrebbero avere molte difficoltà a trovare impiego altrove”.
Apple ha descritto situazioni nelle quali informazioni riservate sono finite ai media, incluso un meeting all’inizio di quest’anno nel corso del quale Craig Federighi, Senior Vice President Software Engineering di Apple, aveva rivelato ai dipendenti che alcune funzionalità software previste per l’iPhone sarebbero arrivate più tardi. La Mela ha citato anche un pacchetto software all’epoca ancora non rilasciato che aveva permesso di rivelare dettagli su iPhone X e il nuovo Apple Watch.
La fuga di informazioni riservate su un nuovo prodotto può avere impatto negativo sulle vendite dei modelli attuali, offrire ai concorrenti dettagli che consentono loro di preparare reazioni competitive e comportare una diminuzione delle vendite al lancio di un prodotto. “Vogliamo avere la possibilità di comunicare ai nostri clienti perché un prodotto è grandioso e non fare in modo che questo sia fatto male da qualcun altro” scrive nel memo Greg Joswiak, Vice President Product Marketing di Apple.
A giugno dello scorso è stato reso noto che Apple ha assunto manager che dovrebbero servire a contrastare il fenomeno dei leaker; tra questi David Rice (direttore della sicurezza globale), Lee Freedman (direttore delle indagini globali) e Jenny Hubbert (team per il training e le comunicazioni sulla sicurezza globale). La Casa di Cupertino impiega personale altamente qualificato per contrastare i leak recuperando uomini ad hoc tra gli ex membri dell’intelligence (NSA), dell’esercito americano, l’FBI, lo US Secret Service. Nonostante tutto l’apparato messo in piedi, non sono mancate negli ultimi mesi le fughe di notizie.