Intel ha da qualche tempo sviluppato una piattaforma denominata Thin Mini-ITX. Queste schede madri hanno le stesse dimensioni delle normali schede madri Mini-ITX (170 x 170 mm), ma un’altezza approssimativamente dimezzata rispetto all’I/O Shield standard permettendo di realizzare schede a basso profilo indicate per sistemi AIO (All-in-one), tipo l’iMac di Apple.
La scheda madre è sottile e supporta CPU per PC desktop con Thermal Design Power fino a 65 watt, integra connettori per display interni (LVDS o eDP), supporta memorie SO-DIMM, alimentatori esterni (tramite un pannello posteriore) e offre espansioni Mini PCIe. Sfruttando queste motherboard è possibile realizzare un sottile PC multimediale, un PC con montaggio VESA o macchine per utilizzi “verticali” come carrelli ospedalieri, ATM e macchine da gioco per casinò.
I sistemi all in one basati su Thin Mini-ITX possono essere forniti come sistemi barebone con la scheda madre preinstallata oppure solo come chassis in cui gli integratori di sistemi possono installare la scheda madre Thin Mini-ITX che preferiscono. In un lungo e interessante articolo il sito The Tech Report mostra alcuni esempi di utilizzo. Sul sito Intel si trova una guida alla progettazione di sistemi all-in-one e una tabella di compatibilità ideata per offrire agli integratori di sistemi un riferimento per stabilire quali chassis AIO e componenti Thin Mini-ITX supportano lo standard del fattore di forma Thin Mini-ITX Intel e sono pertanto compatibili.
E’ ancora presto per prevedere se Intel ha intenzione di sostenere i propri partner per la produzione di computer all-in-one, così come il colosso dei processori ha già fatto e sta ancora facendo con lo stanrdard ultrabook. Questi ultimi sono stati ispirati dalle soluzioni originali di design e tecnologiche implementate da Apple nei MacBook Air ma la controparte Ultrabook nel mondo PC non sembra per ora aver riscosso il successo inizialmente sperato. La storia si ripeterà anche per i computer tutto-in-uno di cui Apple è da sempre il principlae costruttore?
[A cura di Mauro Notarianni]