La terza fotocamera di Huawei P20 non è un trucco di marketing che spinge all’aumento delle lenti di ripresa per far crescere l’hype al lancio di un nuovo modello ma un effettivo incremento di prestazioni dell’apparato di ripresa che raggiunge qualità insperate in una apparecchio di così ridotta profondità.
Lo abbiamo provato direttamente nelle prime ore di test del dispositivo tra camminate a Parigi e attesa in aeroporto: lo zoom di Huawei P20 che sfrutta la terza fotocamera e il machine learning e lo stabilizzatore è effettivamente un grande passo avanti nella ripresa a lunga distanza con uno “semplice” smartphone.
Vi invitiamo a dare un’occhiata alle immagini qui sotto che per quanto compresse dal nostro sistema di pubblicazione sono in grado di offrire una idea della qualità di ripresa e sopratutto nel farvi capire quanto può essere utile nel catturare dettagli a lunga distanza con la rapidità che si può avere zoomando sullo schermo touch del dispositivo. Le immagini sopra i 1600×1600 pixel non sono in grandezza naturale ma potrete rendervi conto con facilità della qualità degli scatti
Ovviamente dovete scegliere a monte (nelle preferenze dell’applicazione “Camera”) se usare la ripresa da 40 MP o gli scatti da 10 Mpixel: nel primo caso avrete una immagine con altissima risoluzione con buona possibilità di ingrandimento, nel secondo la possibilità di zoomare sui dettagli avendo singoli scatti al massimo della qualità possibile sul massimo ingrandimento: gli scatti a confronto vi dimostrano che per chi lavora sui dettagli alla massima distanza la seconda opzione potrebbe risultare la più conveniente specialmente nel campo del reportage.
Per chi lavora con più calma è interessante lo scatto da 40 Mpixel che grazie al mega sensore a bordo permette di gestire anche una gamma tonale molto ampia.
Ma come funziona il sistema e quali sono le tecnologie in gioco?
Come i nostri lettori sapranno non si tratta del primo telefono con un sensore da 40Mpixel: a suo tempo il Lumia 1020 fece da precursore anche per l’interpolazione dell’immagine in questo campo ma qui entrano in gioco le capacità del processore neurale che e’ presente su questo modello e su tutti gli Huawei e gli Honor con Kirin 970 accompagnato alle tre fotocamere: una da 40 MP, una da 20 MP (in bianco e nero) ed una da 8 MP con telefoto 3X: la prima e la terza vengono combinate per ottenere immagini con uno zoom”ibrido” a bassa perdita di dettaglio fino ad un ingrandimento 5X mentre al terza camera permette di avere uno zoom 3X per il sensore da 8 MP, infine la combinazione totale offre uno zoom 10x che è pure facile maneggiare con una inquadratura relativamente stabile.
Il sensore in bianco e nero si occupa della luminosità e aiuta a leggere meglio i dettagli della foto contribuendo al contrasto finale e permettendo di avere migliori prestazioni anche a basse luci, il sensore da 40pixel utilizzato nella modalità da 10MP sfrutta la combinazione delle lenti per avere alla fine un minore rumore e dettagli più precisi grazie anche all’uso del “pixel binning” che utilizza una matrice 2×2 per “mediare” le informazioni sovrabbonanti che alla fine permettono di ottere foto altamente definite, con una gamma di luci e toni ottimali per quel formato.
Infine ci sono le specifiche dei sensori ad offrire migliori prestazioni rispetto alla concorrenza.
La qualità finale? Potete giudicare voi stessi dalle gallerie di questo articolo.