Qualche interessante innovazione, nessuna rivoluzione. In altre occasioni cominciare una recensione di un gioco in questa maniera sarebbe stato il presupposto per conclusioni, se non altro, un po’ tiepide, ma quando si parta di Fieldrunners 2, secondo capitolo di un gioco che ha fatto la storia dei Tower Defense e che ancora oggi a distanza di anni dal lancio del primo capitolo resta al top del genere, porta a conclusioni ben diverse: migliorare quel che era già il meglio è difficile, ma Subatomics Studio ci è riuscita e ora siamo di fronte ad un prodotto che rasenta la perfezione del genere.
Probabilmente non è indispensabile spiegare a chi ci legge di che tipo di gioco stiamo parlando, ma per chi, sotto il profilo ludico, fosse piovuto oggi dal pianeta Marte diciamo in sintesi che Fieldrunners 2, come il primo capitolo, ci chiede di fermare ondate di nemici (i Fieldrunners appunto) che tentano di attraversare uno scenario quasi completamente libero da ostacoli usando passaggi predefiniti. Il nostro compito sarà quello di sterminarli uno ad uno collocando strategicamente delle torrette armate. Ovviamente i nemici sono uno diverso dall’altro e le torrette pure; le ondate diventano sempre più complesse e noi, sterminando un Fieldrunners, guadagniamo denaro che possiamo usare per mettere in funzione torrette più potenti o migliorare quelle esistenti. Ma questa è solo la superficie del gioco: in Fieldrunners è fondamentale avere una strategia e sufficiente visione per creare percorsi tortuosi in maniera da sottoporre alla maggior quantità di fuoco possibile i nostri nemici e mettere in atto una micro-gestione delle risorse molto accurata. Tutto questo, che forniva a Fieldrunners una enorme profondità di gioco e si abbinava ad una incredibile cura dei dettagli, non è cambiato in Fieldrunners 2 e sarebbe stato sbagliato visto che “squadra che vince non si cambia”. Gli sviluppatori si sono però concentrati su diversi altri aspetti del gioco, riuscendo a creare un’esperienza ancora più soddisfacente.
In particolare abbiamo ora una grafica di elevatissima qualità: ci sono 20 differenti mappe con colori bellissimi e vivaci, in quattro differenti ambientazioni (desertita, pianori erbosi, un villaggio e uno scenario vulcanico), i personaggi sono in parte gli stessi e in parte diversi rispetto alla precedente edizione, ma sono tutti molto ben caratterizzati con una grafica cartoon (per apprezzare la qualità del design potete fare zoom o lanciare il gioco su iPad per notare i dettagli); lo stesso si può dire per le nostre torri (abbiamo ad esempio una torre che scaglia api e un’arma speciale che diffonde la Febbre Spagnola).
Inutile elencare qui le differenze in fatto di equipaggiamenti e nemici visto che sono numerosissime, molto più utile evidenziare gli enormi passi avanti compiuti in due settori strategici : il disegno delle mappe e l’intelligenza artificiale dei nemici.
Fieldrunners aveva rivoluzionato il gameplay dei Tower Defense costringendoci a ragionare in campo aperto. In pratica era necessario, come accennato, costruire, usando le torri, percorsi tortuosi così da riversare sul nemico la maggior quantità di fuoco possibile, questo al contrario di altri giochi del genere, che facevano seguire ai nemici percorsi obbligati. In Filedrunners 2 vediamo comparire trincee, sottopassaggi e ponti su mappe che però hanno anche porzioni di campo aperto. Questo rende il gioco più stimolante e complesso perché ci spinge a dove ragionare per creare strettoie e colli di bottiglia dove i nemici si devono ammassare e noi possiamo sterminarli con più facilità, ma questa operazione è tutt’altro che facile perché i percorsi dei nemici si modificano dinamicamente man mano che collochiamo le torri e basta sbagliare una mossa per trovarsi in grave difficoltà.
L’intelligenza con cui i Fieldrunners attraversano il campo di gioco ha pure fatto un grande passo avanti. L’impressione è che i nemici sappiano alla perfezione quel che stiamo facendo, come sono disposte le nostre difese e agiscano di conseguenza. Non si limitano certo ad attraversare il campo in maniera automatica; al contrario: salgono uno sull’altro, sfruttano elementi del terreno, si fanno schermo di altri Fieldrunners, si spaziano uno dall’altro mettendo in difficoltà le torri di difesa.
Fieldrunners 2 ha poi una lunga serie di affinamenti che non rivoluzionano il gioco, ma lo rendono più interessante e vario: ci sono mappe Sudden Death, che si impongono di sterminare un certo numero di nemici, abbiamo un sistema di card (di fatto dei trofei) che possiamo usare per scalare il Game Center, nuove modalità come la possibilità di riavvolgere il tempo e provare a correggere i nostri errori, mappe sbloccabili che hanno missioni speciali (come ad esempio la necessità di usare un quantità limitata di elementi per mandare i nemici in un certo punto della mappa dove saranno sterminati), ci sono anche mappe che hanno elementi distruttivi quali ventilatori che bruciano i nemici; ci sono anche Fieldrunners speciali, distruggendo i quali si acquisiscono crediti.
E a proposito di crediti: Subatomics Studio merita un elogio per avere avuto il coraggio di fare quello che altri, anche importantissimi, sviluppatori non fanno: presentare un gioco che ha un costo ben determinato e che non richiede di spendere denaro extra per fargli fare quel che dovrebbe fare fin dall’inizio: giocare al massimo delle sue potenzialità. In una parola: niente acquisti in app. Questo approccio è tanto più stupefacente e da sottolineare perché Fieldrunners 2 è il gioco perfetto per piazzare un “bel” sistema IAP anche non necessariamente al limiti della truffaldineria come accade in qualche altro titolo, eppure non ve n’è traccia. Davvero molto coraggioso e anche rispettoso dei clienti che quando acquistano sanno esattamente che che pagheranno per quel che il gioco offre.
Passando ai difetti l’unico che ci sentiamo di sottolineare, bechè siamo indecisi se considerarlo un difetto, è la curva di difficoltà che sale molto rapidamente. Le prime mappe si superano abbastanza facilmente, ma dopo pochissimo ci si rende conto che si deve studiare molto bene la propria strategia, pena non andare da nessuna parte anche limitandosi a giocare al livello più facile dei tre disponibili. Questo per i meno esperti del genere e i meno pazienti potrebbe essere frustrante e spingere qualcuno ad abbandonare il gioco. Forse una curva più dolce potrebbe fare di Filedrunners 2 un titolo davvero per tutti. È però altrettanto vero che la difficoltà con cui si fa fronte ad alcune mappe, spinge ad alzare il livello della sfida e dell’impegno e a rendere più godibile il gioco.
Un secondo limite, ma che pensiamo sarà presto superato, è il fatto che siamo di fronte ad un gioco solo per iPhone. Probabile però che la versione per iPad arrivi anche se per ora non ci sono indicazioni precise in merito.
In definitiva è impossibile non raccomandare Fieldrunners 2 e non raccomandarlo a tutti: agli appassionati del Tower Defense che avranno il massimo oggi sul mercato, a chi non ama il genere che qui troverà comunque un sistema per apprezzarlo e a chi non ama i giochi e ne compra due l’anno, perché se ne ne deve comprare uno per il secondo semestre è questo quello su cui deve scommettere i suoi 2,39 euro