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Buon compleanno iPhone: i 5 anni di una scommessa vinta

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Sembra ieri ma sono passati cinque anni. Oppure: sono passati solo cinque anni, ma sembra una vita. Oggi è il quinto anniversario della commercializzazione del primo iPhone. Avvenne il 29 giugno del 2007 (la presentazione al Moscone Center da parte di Steve Jobs è del 9 gennaio e qui sotto vediamo il primissimo video mai comparso sul web con iPhone protagonista girato da Macitynet e più sotto la prima telefonata “pubblica” di Steve Jobs con Phil Schiller che parlava a pochi metri dalla nostra postazione) e da allora il mondo ha capito una cosa: la telefonia mobile non sarebbe più stata la stessa.

C’erano scettici e denigratori, se possibile ancora più di adesso. Mentre oggi sono i possessori di Samsung e di Blackberry a sostenere l’irrilevanza degli iPhone, all’epoca era l’intero comparto tecnologico a pensarlo e dirlo a voce alta in alcuni casi. Si sono distinti ad esempio l’ex numero uno di Nokia e i due Ceo di Rim (cioè Blackberry). Aziende che non a caso non se la passano bene.

Chi invece capì subito la lezione furono i coreani e soprattutto gli americani di Google. L’azienda di Mountain View aveva già preparato le prime versioni del suo sistema operativo che si sarebbe poi chiamato Android, ma aveva visto giusto di innovare nel mondo di Symbian e di sistemi analoghi. Invece, vista l’uscita di Apple, ha fatto una rapida conversione al multitouch e si è reinventata l’interfaccia di Android in maniera tale che fosse il parente strano di iPhone.

Buon per loro. La marcia dell’iPhone è stata spettacolare lo stesso. E non va a suo detrimento il fatto che il primo anno non ci fosse l’app store (arrivato solo con l’iPhone 3G) e neanche che l’iPhone fosse in realtà un sottoprodotto dell’iPad. Quest’ultimo era stato studiato prima e poi, visto che le tecnologie e i processi di produzione per realizzarlo su scala industriale richiedevano ancora parecchio tempo, si decise di anticipare un “pezzettino” di quel mondo, cioè il telefono. Fu una vera rivoluzione. La commercializzazione negli Usa precedette di un anno quella in Italia e di poco quella in Gran Bretagna, seguita poi da Francia e Germania. 

Gli iPhone di oggi sono delle meraviglie rispetto al primo modello, che però conserva ancora un suo fascino decisamente interessante oggi. Senza contare che la prima interfaccia (il sistema operativo è stato rivisto ad ogni uscita annuale di un nuovo modello di iPhone) è molto coerente e ancora valida al giorno d’oggi.

Certo, il vero valore però non sta là. L’idea di fondo è di quanto poco ci sia voluto in termini di tempo e di sforzi per metabolizzare e addomesticare questa nuova tecnologia, questo mix di hardware e software a cui si sono aggiunti una galassia di servizi che è stata ed è una rivoluzione cognitiva e antropologica ancora prima che tecnologica e di mercato. L’iPhone ha aperto una nuova fase di rapporto con le tecnologie, ha reso vetusto il mondo così come era prima, ha fatto da vera convergenza tra aree diverse (tablet, telefono, iPod), ha dato spazio per un nuovo mondo di usi e di possibilità, ha creato l’ecosistema delle app, ha reso le dita ancora una volta rilevanti.

Oggi viviamo in un mondo in cui l’iPhone, come e più dell’iPad finora, ha lasciato il suo segno. Cosa succederà nei prossimi cinque anni di vita di questa piccola meraviglia è presto per dirlo. Forse impossibile. Certo è che un apparecchio come questo era inimmaginabile prima e adesso sembra la cosa più normale del mondo. La vita e la tecnologia sono proprio strane.

Qui sotto: uno dei primissimi, se non il primo, iPhone arrivati in Italia recensito da Macity nell’estate del 2007.

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