Non si è verificato il tradizionale tutto esaurito per il primo speaker smart di Cupertino: a tre giorni dall’inizio dei preordini HomePod è ancora indicato in consegna per il 9 febbraio, primo giorno effettivo di disponibilità. Il segnale è di quelli che non sfuggono ai detrattori di Cupertino: con una incredibile storia di scorte azzerate nel giro di pochi minuti per numerosi nuovi prodotti, l’ampia disponibilità di HomePod in USA, Regno Unito e Australia, addirittura con la possibilità di scegliere ancora tra la versione bianca o nera, potrebbe essere presa come indizio di un successo al di sotto delle aspettative, se non addirittura di un fiasco completo.
Ma naturalmente è troppo presto per trarre conclusioni: HomePod non è un prodotto di punta come iPhone, iPad o una nuova generazione di portatili Mac. L’ampia disponibilità a tre giorni dall’avvio dei preordini potrebbe essere semplicemente dovuta alle previsioni accorte di Cupertino per quanto riguarda volumi di produzione e scorte, in linea con la domanda attesa. Infine c’è un altro fattore fondamentale che non può essere trascurato: invece di un lancio esteso in numerose nazioni, HomePod viene commercializzato solo negli Stati Uniti, in Regno Unito e Australia, una limitazione geografica dovuta alla disponibilità di Siri ottimizzato per lo speaker smart solo in inglese. Apple ha già anticipato che HomePod arriverà in Francia e Germania questa primavera.
Nel frattempo in rete sono apparse diverse prime impressioni delle testate statunitensi a cui Apple ha permesso di provare HomePod in anteprima per circa un’ora. Tutte evidenziano il design accattivante del dispositivo e l’eccellente qualità di riproduzione audio, così come il funzionamento fluido e senza problemi di Siri, in grado di rilevare comandi vocali dell’utente anche quando si trova lontano dallo speaker. Negli USA HomePod è proposto a 349 dollari: per il momento non sono emerse indicazioni sulla possibile data di rilascio nel nostro Paese.