Apple non avrebbe in programma un aggiornamento sostanziale dei MacBook Pro per il 2018 e si starebbe preparando per trasferire ordinativi e produzione a Foxconn. La doppia anticipazione è riportata da DigiTimes, solitamente non molto attendibile per le novità di prodotto in arrivo da Cupertino, invece più affidabile per quanto riguarda le indiscrezioni relative all’universo dei costruttori e assemblatori in Cina e Taiwan.
Che per quest’anno non sia atteso un aggiornamento sostanziale dei MacBook Pro è in realtà una previsione quasi scontata: Apple ha introdotto i MacBook Pro con il design attuale a fine 2016, quindi form factor e chassis sono destinati con ogni probabilità a rimanere tali ancora per qualche tempo. Ma naturalmente escludere un major upgrade non significa che Apple non introdurrà novità nella gamma portatili, per esempio con un aggiornamento a livello hardware che lasci però invariato chassis ed aspetto esteriore delle macchine.
In questo senso i principali candidati sono il processore, Apple non ha ancora adottato le CPU intel di ottava generazione come invece già fatto da tutti i principali costruttori del mondo PC Windows, oltre a possibili upgrade per RAM, SSD e magari anche con una revisione della tastiera ultra sottile che è stata accolta non senza critiche dagli utenti, sia nella prima versione del 2016 che nella seconda generazione del 2017, per la facilità con cui alcuni tasti tendono a incastrarsi e non rispondere più come dovuto.
Fin qui quindi nulla di particolarmente segreto o difficile da prevedere. Nello stesso report però DigiTimes anticipa che Apple avrebbe intenzione di trasferire da Quanta a Foxconn una quantità superiore di ordinativi e produzione di portatili. Per anni Quanta è stato il principale costruttore con una quota di produzione di portatili Apple stimata nell’ordine dell’80 per cento circa, mentre il restante è assegnato a Foxconn. A partire dalla seconda metà di quest’anno però le percentuali di assegnazione potrebbero cambiare sensibilmente. Sembra infatti che Apple abbia intenzione di ridurre del 30% circa la quota di Quanta per assegnarla a Foxconn, con l’obiettivo di ridurre i costi e anche i rischi legati alle forniture. Se il trasferimento sarà effettivamente realizzato Apple potrà contare su una suddivisione degli ordinativi e della produzione di MacBook tra Quanta e Foxconn con percentuali all’incirca identiche del 50%. Trasferimento che, sempre stando alle indiscrezioni, risulterebbe facilitato appunto dall’assenza di aggiornamenti sostanziali per il 2018.