Se negli ultimi due anni non ci sono state fughe di notizie riguardanti la storia narrata dall’ultimo capitolo di Guerre Stellari lo dobbiamo anche alle forse esagerate ma funzionali precauzioni prese dal regista Rian Johnson, che ha recentemente raccontato al Wall Street Journal la sua strategia di lavoro.
Tutta la sceneggiatura di Star Wars Gli Ultimi Jedi – spiega – è stata scritta su un MacBook Air “air-gapped”, cioè che non è stato mai connesso a Internet proprio per evitare possibili attacchi esterni atti a rubare la sceneggiatura o parte di essa in fase di scrittura. Il computer è stato comunque esposto al rischio di furto visto che il regista lo aveva sempre con sè, ma nel momento in cui non veniva utilizzato allora Johnson lo riponeva all’interno di una cassaforte, tranquillizzando così il produttore che «Era costantemente in ansia perché temeva che potessi dimenticarlo in un coffee shop o in qualsiasi altra parte».
Oltre al MacBook Air completamente disconnesso dalla rete, il regista ha svelato di non essersi mai separato da altri due oggetti “offline” durante le riprese. Il primo è un orologio analogico Omega Speedmaster Pro degli anni ‘60 auto-regalato per festeggiare l’inizio delle riprese, l’altro è la Leica M6, una 35mm degli anni 80’ usata quasi come una fonte di ispirazione.
«Ho comprato una tonnellata di pellicole in bianco e nero e ho portato la mia fotocamera in spalla per tutto il tempo, scattando foto di tanto in tanto. Alla fine delle riprese avevo catturato qualcosa come 2.000 fotografie. E’ un modo per tenere gli occhi fissi sul set, perché bisogna sempre essere alla ricerca di qualcosa di interessante da raccontare».