Diciamocelo: alle volte la Rete sembra, più che l’invenzione che sta cambiando la storia dell’umanità e che metterà le nostre vite al centro degli studi dei nostri successori nei secoli a venire, una sorta di gigantesco asilo nido per infanti difficili. Basta vedere cosa cerchiamo, cosa viene fuori e soprattutto cosa piace alle folle.
In questo caso, però, il giudizio è sospeso perché sconfina nella poesia. Una intera città di stuzzicadenti, costruita dopo un duro lavoro durato sei anni. Un plastico, più che un diorama, di proporzioni più che massicce e ispiratore di mille giochi d’infanzia che non abbiamo mai avuto la coerenza e la pazienza di portare avanti.
Dopotutto, chi porterebbe avanti un progetto come questo per ben sei anni? solo un appassionato di proporzioni bibliche: Stan Munro, un anonimo con la mania degli stuzzicadenti (deve aver fatto la gioia della mesticheria sotto casa, comprandone sei milioni insieme a 170 litri di colla) e tanta, tanta dedizione alla causa.
Certo, ce ne sono altre e di migliori, però la rete si è innamorata letteralmente di questo signore che costruisce ponti e palazzi, alberi e case con gli stuzzicadenti. Abbondano i convertiti, soprattutto negli Stati Uniti, che chiedono come fare a consacrare la propria vita alla costruzione di cattedrali fatte con gli stuzzicadenti. Ad oggi, la rete fornisce le domande ma nessuna risposta.