Che si tratti di obsolescenza programmata oppure no, la Francia ha deciso di andare a fondo alla questione e verificarlo direttamente: nel paese d’Oltralpe è stata ufficialmente avviata una indagine preliminare su Apple per presunta frode e obsolescenza programmata, indagine di cui si occuperà l’organismo a tutela dei consumatori del Ministero dell’economia.
Dell’accusa verso Apple, che rallenterebbe volutamente gli iPhone quando la batteria è difettosa o deteriorata, se ne parla dallo scorso 10 dicembre, quando alcuni utenti su Reddit segnalavano un notevole incremento delle prestazioni di alcuni terminali Apple in seguito alla sostituzione della batteria.
La storia
Il rallentamento pilotato via software era stato ulteriormente confermato nei giorni successivi da Geekbench, accendendo i riflettori sulla società che si è trovata costretta ad ammettere quanto segnalato dagli utenti negando però ogni accusa di obsolescenza programmata, spiegando invece la manovra come soluzione per assicurare il miglior funzionamento possibile del terminale che, con una batteria deteriorata, potrebbe essere soggetto a spegnimenti improvvisi. Nelle lettera di scuse di Apple, in cui è stata annunciata la sostituzione della batteria al prezzo speciale ridotto di 29 euro, Cupertino esclude categoricamente le accuse di obsolescenza programmata, dichiarando anzi che il rallentamento degli iPhone con batteria difettosa o degradata è una soluzione adottata per prolungare la vita utile dei terminali.
La Francia si mobilita
Com’era facile immaginare, negli Stati Uniti sono già state avviate diverse class action già a partire dagli ultimi giorni del 2017 e seguenti, lo stesso sta accadendo in Francia dove la giustizia del paese avrebbe appunto aperto un’inchiesta accusando Apple di obsolescenza programmata e truffa, andando cioè a verificare se la multinazionale abbia effettivamente messo in atto tecniche per ridurre la durata di funzionamento degli iPhone, allo scopo di velocizzarne i tempi di sostituzione, aumentando così le vendite.
Perché in Italia non partirà mai alcuna inchiesta
Come si legge su Repubblica.it, la Francia ha potuto avviare una simile inchiesta perché nel Paese, dal luglio del 2016, è in vigore una legge che fa diventare reato proprio la pratica di obsolescenza programmata e che prevede una condanna che può arrivare fino a 2 anni di reclusione e una multa che va da un minimo di 300.000 euro fino al 5% del volume di affari dell’azienda colpevole. In Italia invece questa legge non esiste.
In Francia l’inchiesta su Apple è stata avviata il 5 gennaio da parte dell’autorità nazionale a tuteleìa dei consumatori, siglata DGCCRF, facente parte del Ministro dell’Economia. L’indagine preliminare potrebbe protrarsi per mesi e, a seconda del risultato, potrebbe finire nelle mani di un giudice che potrà avviare una inchiesta ancora più dettagliata oppure, viceversa, se non emergeranno colpevolezze per Cupertino, la procedurea potrebbe terminare con un nulla di fatto.