Questa volta è Apple ad andare all’attacco, citando in giudizio gli attivisti francesi di Attac (Associazione per la Tassazione delle Transazioni finanziarie e d’Aiuto ai Cittadini), movimento che nelle scorse settimane ha protestato contro Apple per le questione delle tasse irlandesi, occupando l’Apple Store Opéra.
E’ il giornale francese, The Local, a riportare la notizia, dove si legge che la società della Mela ha richiesto un risarcimento di circa 3000 euro, per via delle proteste dei 100 membri del gruppo attivista, avvenute il 2 dicembre scorso. Cupertino ha tenuto a precisare di non essere in disaccordo con il diritto di protestare, ma occupare il negozio di Parigi con queste modalità, è stato sinonimo di un’azione potenzialmente dannosa per i propri clienti e per il personale.
Un portavoce Apple ha dichiarato di rispettare il diritto di espressione del gruppo, ma di non condividere i modi, che hanno “messo a rischio la sicurezza dei clienti e dei dipendenti.” Al di là del risarcimento richiesto, la cui cifra può dirsi simbolica, Apple ha vorrebbe che il tribunale francese vietasse al gruppo Attac la possibilità di mettere in atto simili proteste future, con un ordine restrittivo, stabilendo sin da ora, nel caso di violazione dell’ordine, una penale di 150.000 euro.
Non è la prima volta che Attac ha protestato contro Apple, sempre per la nota questione fiscale irlandese. Già nel novembre scorso, durante il lancio di iPhone X, il gruppo ha protestato davanti all’Apple Store Aix-en-Provence, con cartelli in cui era scritto a chiare lettere: “Apple, paga le tasse.”
Ad ogni modo, il gruppo attivista ha già risposto alla citazione di Apple, e per bocca di Dominique Plihon, portavoce di Attac France, ha dichiarato che la causa non è altro che “un tentativo di imbavagliare Attac e impedire nuove azioni dei cittadini per condannare l’evasione fiscale da parte delle multinazionali”.
Si ricorda che Apple è stata multata dalla Commissione Europea per la somma di 15 miliardi di euro per il caso delle imposte irlandese, anche se l’azienda ha proposto appello alla decisione. Si attende ancora il verdetto definitivo.