La Realtà Aumentata di Apple non ha riscosso per ora il successo che ci si poteva aspettare. I numeri raccolti dalla società di analisi Apptopia parlano chiaro: a poco più di tre mesi dal lancio di ARKit, le applicazioni su App Store che ne fanno uso sono meno di 1.000.
Un’adozione che fa fatica a decollare, quella delle applicazioni che sfruttano la tecnologia AR di Apple: l’interesse degli sviluppatori per le nuove funzionalità di iOS 11 sarebbe andato via via scemando nei mesi nonostante inizialmente ci fosse grande attesa.
I numeri
In tutto, circa 300 applicazioni sviluppate con ARKit sono state rilasciate nel mese di settembre, mentre nel mese successivo le nuove erano circa 200, scendendo a 150 nel mese di novembre. C’è stato poi un leggero miglioramento (170 app con ARKit) a dicembre, ma la sostanza non cambia: su oltre 3 milioni di app presenti su App Store, meno di 1.000 abbracciano la nuova tecnologia. In percentuale stiamo parlando dello 0,03% di app AR per iOS.
Dove l’AR di Apple va per la maggiore
Secondo lo studio, gran parte delle applicazioni AR sono giochi (30%), con un’altra grossa fetta (24,2%) che rappresenta la categoria “Altro”. Seguono le app per intrattenimento (13,2%) mentre l’11,9% delle app AR su App Store fanno parte della categoria Utilità. Il restante 20,7% se lo dividono Istruzione (7,8%), Foto e video (7,5%) e Stile di vita (5,4%).
Il futuro? Per Tim Cook è roseo
Il CEO di Apple Tim Cook ha presentato ARKit a settembre esaltandone le potenzialità e ad ottobre si diceva fiducioso che i ricavi in questo settore sarebbero aumentati di pari passo con i futuri miglioramenti di app e tecnologia «Non guardate alla Realtà Aumentata oggi, non fermatevi alle app AR che troviamo oggi su App Store. Bisogna invece guardare ciò che sarà, ciò che potrà essere. Ho grandi aspettative e credo che Apple sia nella posizione giusta per poter guidare questo settore». Come dire che se per ora le cose non stanno andando alla grande, è per la mancanza di cultura, applicazioni e anche hardware adeguati e si deve aspettare ancora un po’ per il grande balzo prospettato da Cupertino.