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A settembre, poco dopo il lancio di iPhone, Lisa Jackson, Vice President Environmental Initiatives di Apple, è intervenuta nel corso della conferenza VERGE organizzata da GreenBiz, evento dedicato a tecnologie “verdi” e alla gestione di impresa green-oriented.
In un filmato registrato allora ma scovato solo adesso da AppleInsider, la dirigente della multinazionale di Cupertino parla della volontà di Apple di ridurre le emissioni di anidride carbonica con nuovi modelli di produzione industriale attraverso i quali non è più necessario produrre emissioni di CO2. I form factor di iPhone 8 e iPhone X, ad esempio, condividono un design con strati in vetro per la scocca posteriore e la cornice in tinta realizzata in alluminio. La fusione dell’alluminio è una procedura per la quale, tipicamente, sono richiesti impianti industriali che producono emissioni, ma Apple è riuscita a ridurre l’impatto di questa lavorazione ricorrendo a particolari accortezze nel design, ma anche usando tecnologie rinnovabili.
«È una combinazione – ha spiegato la Jackson – Che prevede l’abbattimento di qualsiasi scarto dell’alluminio e il riutilizzo dello stesso nella colata per la creazione della scocca, oltre che l’utilizzo di meccanismi di fusione ad alimentazione idrica, fondamentale nella determinazione del “carbon footprint” (un parametro che viene utilizzato per stimare le emissioni gas serra generate da un prodotto o servizio) dell’alluminio. L’alluminio di iPhone 8 emette l’11% di quantità inferiori di gas a effetto serra rispetto all’iPhone 7 e l’83% di emissioni in meno rispetto all’iPhone 6».
Apple combina i dati su produzione, utilizzo, trasporto e riciclo con quelli relativi alle emissioni di gas serra. Questi ultimi si basano su dati specifici del produttore e sui valori medi del settore riguardanti materiali, processi produttivi, energia elettrica e trasporto. Le procedure di LCA (life cycle assessment), combina i dati specifici di un determinato prodotto con i dati sulle emissioni, permettendo di calcolare le effettive emissioni di gas serra associate a quel prodotto.
Alcune osservazioni della Jackson riguarano la «Grande attenzione» di Apple anche nel packaging. La carbon footprint di quest’anno per il packaging di iPhone 8 e iPhone X, imputabile principalmente alla plastica, è stata ridotta di oltre il 50% rispetto a iPhone 7. La riduzione è il risultato di un design più piccolo delle scatole e al ricorso di fornitori che usano per il packaging materiali gestiti in modo responsabile (carta riciclata, bambù e scarti di canna da zucchero).
La manager di Cupertino ha parlato ancora dell’obiettivo di Apple di realizzare una intera filiera a ciclo chiuso: arrivare, un giorno, a poter costruire nuovi prodotti usando esclusivamente materiali riciclati, a partire da vecchi dispositivi. L’azienda non è ancora di grado di dire quando tutto ciò sarà possibile, ma la Jackson altre volte ha spiegato che le persone coinvolte in queste ricerche sono più impegnate che mai per raggiungere l’obiettivo.