Per il nuovo iPad Apple aveva in cantiere due progetti: il piano B è l’iPad Retina così come lo conosciamo oggi, mentre il piano A consisteva in un iPad più sottile e più leggero, sempre con schermo in altissima risoluzione basato però sulla tecnologia IGZO di Sharp. E’ questo quanto sostiene Raymond Soneira, presidente e Ceo di DisplayMate, esperto del mercato e dei componenti per le tecnologie display, intervistato da Cnet. Grazie alla tecnologia IGZO che riduce le dimensioni dei circuiti e dei transistor Apple avrebbe potuto costruire uno schermo in altissima risoluzione riducendo la potenza del sistema di retro-illuminazione e di conseguenza anche senza dover integrare una batteria maggiorata, di fatto realizzando un nuovo iPad 3 più sottile e leggero rispetto a quello della generazione precedente.
Secondo Soneira però Sharp non ha approntato la tecnologia IGZO in tempo per il lancio di iPad 3, così Cupertino ha dovuto abbandonare il piano A e intraprendere quello B. Pur spingendo ai limiti massimi la risoluzione e la densità di pixel degli schermi attuali, lo schermo Retina del nuovo iPad richiede quasi il doppio dei LED di iPad 2 per offrire una illuminazione soddisfacente. Per assicurare una autonomia pari a quella di iPad 2 gli ingegneri di Cupertino hanno dovuto così integrare una batteria il 70% più capiente rispetto al tablet precedente, da qui lo spessore e il peso leggermente superiori del nuovo iPad. Ricordiamo che l’utilizzo della tecnologia IGZO di Sharp da parte di Apple è emerso da numerose indiscrezioni più volte negli scorsi mesi, si veda per esempio novembre 2011, dicembre sempre 2011 per l’ipotizzata implementazione ne dispositivi mobile di Cupertino e più recentemente per l’avvio della produzione da parte di Sharp e il possibile impiego di Cupertino per l’attesa televisione della Mela.
Il grande successo e la calorosa accoglienza del mercato di iPad 3 Retina dimostrano che il piano B della Mela non è per forza di cose un progetto di ripiego, anzi: fin dalla sua prima versione iPad è considerato da sempre il tablet da battere, quello che gli altri costruttori prendono come modello da imitare. Non è la prima volta che emergono indiscrezioni e ipotesi circa la strategia di Apple di focalizzarsi su un numero ristretto di alternative possibili per i propri prototipi, di cui solamente uno viene selezionato per entrare in fase di produzione. L’esistenza di progetti alternativi era già emersa per iPhone 4S, per iPod touch con o senza fotocamera frontale, persino per il primo iPad che secondo alcuni prevedeva fin dall’inizio l’integrazione di una webcam frontale. Per i prototipi in lizza per diventare il prossimo nuove gadget spesso Apple spinge ai limiti le soluzioni e le tecnologie esistenti, in ogni caso sempre lanciando sul mercato dispositivi percepiti come innovativi per il riuscito mix di componenti hardware e funzionalità software offerte.