A distanza di quasi un anno dallo scoppio del caso, un giudice federale ha accordato ad Apple il diritto di poter intervenire nella causa che Lodsys ha avanzato nei confronti di alcuni sviluppatori su iOS. In nuce, Lodsys, società riconosciuta sostanzialmente come un patent troll, avrebbe fatto causa ad alcuni developer impegnati su iOS per l’utilizzo di un brevetto che la società avrebbe acquisito da Intellectual Ventures, relativo alle API per le in-app purchase.
Apple era intervenuta in difesa degli sviluppatori sostenendo che Cupertino avrebbe già ottenuto a suo tempi le licenze per sfruttare il brevetto direttamente da Intellectual Ventures; per transizione quindi gli sviluppatori sarebbero esentati nel dover a loro volta ottenere la stessa licenza, essendo Apple già garante di questo diritto. La risposta di Lodsys fu che la licenza di Apple, invece, non si estende alle terze parti. A questo punto Apple avanzo un richiesta ufficiale di intervento nella causa, che ha ottenuto il via libera proprio in questi giorni.
Nel frattempo le problematiche si sono estese anche ad Android, con Lodsys intenta ad attaccare alcuni sviluppatori Android con le stesse motivazioni. La strada di Google, diversamente da Apple, è stata quella di richiedere all’Ufficio Brevetti USA di invalidare il brevetto di Lodsys, ma per ora senza alcun effetto decisivo.
Comunque vada la causa, Lodsys ha già mietuto alcune vittime: sembrerebbe che alcuni piccoli sviluppatori, incapaci di sostenere i costi necessari per far fronte a cause di questo genere, abbiano dovuto stringere accordi privati per non dover andare incontro a difficoltà economiche. Tali avvenimenti evidenziano la necessità, da parte soprattutto dei grandi attori del mercato, di tutelare gli sviluppatori impegnati sulle loro piattaforme in maniera più efficace. Dopo tutto, il successo di una piattaforma è principalmente dovuto agli sviluppatori che contribuiscono a renderla ricca e popolare.