A oltre sei mesi dall’annuncio ufficiale, iniziano a circolare voci controverse su quello che potrebbe essere il futuro di Motorola Mobility, la cui acquisizione annunciata da Google lo scorso 15 agosto deve ancora concludere l’iter burocratico.
L’annuncio giunse come un fulmine al ciel sereno, scatenando una pioggia di interpretazioni differenti sulle strategie di Mountain View. Secondo alcuni osservatori Google avrebbe intenzione di entrare in prima persona nel mercato dei cellulari, producendo un Google-foninino vero e proprio, non limitandosi a collaborare con i produttori per la diffusione di Android.
Ovviamente possedere Motorola renderebbe l’obiettivo più semplice, ma metterebbe contemporaneamente in conflitto Google con i suoi partner, essendo Motorola un concorrente di Samsung, HTC, Sony e tutti gli altri nomi che hanno aderito al progetto Android.
Per questa ragione è opinione di altri addetti ai lavori che l’unico interesse di Google nei confronti dell’azienda delle alette fosse rivolto al portfolio di brevetti, oltre 17.000, acquisiti allo scopo di poter proteggere Android e i suoi partner dagli attacchi legali che iniziavano a piovere sulla testa di HTC e Samsung.
Quest’ultima opinione potrebbe essere confermata dalle ultime voci provenienti da Oriente e riportate dal Wall Street Journal, secondo cui Google potrebbe vendere Motorola Mobility ad Huawei, il gigante cinese della telefonia smartphone, sempre più interessato ad un’espansione internazionale. Molto forte in patria, Huawei ha riscontrato difficoltà nel riuscire a penetrare nel mercato occidentale, difficoltà attribuite a ragioni di marchio e pregiudizi del pubblico, che percepisce i brand cinesi come prodotti di bassa qualità.
Possedere un marchio come Motorola potrebbe dare uno smalto differente a Huawei, che riuscirebbe ad avere un canale e un nome di riferimento anche in occidente. Google al momento ha rifiutato di commentare i rumors.