Apple AirDrop ha compiuto i suoi primi passi nel 2011: nel tempo cloni e pretendenti non sono mancati, ma ora arrivano le alternative per le principali piattaforme, si tratta di Microsoft Near Share per Windows 10 e anche di Google Files Go per l’universo Android.
AirDrop è una funzionalità che consente di inviare foto, video, siti web, posizioni e altro ancora in modalità wireless a un iPhone, iPad, iPod touch o Mac nelle vicinanze. Il meccanismo richiede il Bluetooth e il Wi-Fi e può essere sfruttato da Mac (del 2012 o più recente con OS X Yosemite o versioni successive) e da iOS per inviare/ricevere file da/su Mac, iPad e iPhone.
Microsoft sta testando per Windows 10 una funzionalità simile ad AirDrop, denominata Near Share, integrata nell’Insider build 17035 del sistema operativo, versione preliminare scaricabile dagli iscritti al Programma Windows Insider. Sulla falsariga di AirDrop, la funzione di Microsoft permetterà di scambiare documenti (foto e file vari) tra PC vicini usando Bluetooth.
L’opzione Microsoft Near Share sarà integrata nel Centro Notifiche e sarà richiamabile anche mediante altri comandi di condivisione disponibili in Windows. È possibile condividere file velocemente in modalità wireless: quando qualcuno invia un file, il destinatario riceve una notifica.
Anche Google nel frattempo ha presentato un meccanismo di condivisione per Android che ricorda AirDrop. La nuova app di Big G si chiama Files Go e permette di gestire, scambiare e condividere file con i dispositivi Android usando il Bluetooth. Su Google Pay si specifica che l’app è al momento in beta, e richiede Android 5.0 o seguenti.
Alternativa proposta finora da Google è Android Beam che sfrutta la tecnologia NFC (Near Field Communication) per condividere direttamente i contenuti visualizzati sullo schermo come pagine web, indicazioni stradali, video, foto e contatti, con un altro device, semplicemente avvicinando tra loro i dispositivi.
Per sfruttare Android Beam entrambi i dispositivi devono supportare NFC, devono essere sbloccati con lo schermo attivo e NFC e Android Beam devono essere attivi. Quest’ultimo sistema di trasferimento funziona, ma a quanto pare gli utenti preferiscono il più semplice meccanismo di scambio possibile con il solo Bluetooth. Funzionalità di condivisione generiche sono da tempo integrate in vari dispositivi Android ma mancava finora un’app di gestione di riferimento prodotta direttamente da Google.