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Il pianoforte che Steve Jobs regalò al team di sviluppo del primo Mac

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Riservare stock options, fare interventi appassionati o semplicemente scontrarsi con i dipendenti: Steve Jobs aveva vari metodi per convincere le persone a dare il loro meglio nel lavoro. Quando fu sviluppato il primo Macintosh, pensò, tra le altre cose, anche a un curioso metodo per far comprendere ai dipendenti cosa significa eccellenza: comprò un costoso pianoforte che ancora adesso si trova alla Apple.

I benefit per i dipendenti, nella Silicon Valley non sono una novità ma normalmente prevedono biliardini per il divertimento durante le pause, cibo gratuito, servizi di lavanderia e cose di questo tipo ma non elementi che rappresentino l’idea di cultura e di civiltà, per il piacere di tutti.

“Per l’edificio Mac, Steve Jobs comprò un pianoforte, in caso qualcuno volesse improvvisamente suonare” ricorda Bruce Tognazzini, ingegnere che all’epoca lavorava per una diversa area di Apple. Si trattava di un pianoforte a coda Bösendorfer, famosi per il loro suono cupo, corposo, bilanciato e per la maniacale cura impiegata nella loro costruzione. “Costavano tra i 75.000$ e gli 80.000$ ed era stato collocato semplicemente nell’atrio. Poteva essere suonato solo dal team Mac e solo durante le ore dedicate allo sviluppo”.

Il team che sviluppò il primo Mac 128K fu convinto da Jobs a condividere con lui la passione per la realizzazione di un prodotto che fosse non solo redditizio ma anche molto bello. “Jobs si considerava un artista e incoraggiò il gruppo dei progettisti a considerarsi tali anche loro” ricorda Andy Hertzfeld, membro del primo team Macintosh. “Steve pensava sempre a modi per ispirare al meglio il team, riflettere alcuni valori che erano i suoi valori e cominciò a portare questi bellissimi oggetti dell’edificio Mac. Potete definirli costosi benefit ma nella mente di Jobs erano simboli di eccellenza”.

Steve Jobs si reputava un artista e chiedeva a tutto il gruppo di sviluppo del Macintosh di considerarsi artisti essi stessi. Giacché gli artisti firmano le proprie opere, prima dell’avvio della produzione del computer a Jobs venne l’idea di far firmare il Macintosh dalle persone che avevano contribuito a crearlo. Dopo che la forma finale del computer fu definita, Jobs riunì il 10 febbraio 1982 tutti gli sviluppatori e fece apporre a ognuno di essi la propria firma su un grosso foglio. Jobs firmò per ultimo. Dal foglio le firme furono poi riportate in rilievo sulla faccia interna del pannello posteriore del computer.

Il pianoforte che Steve Jobs regalò al team di sviluppo del primo Mac
Il pianoforte che Steve Jobs regalò al team di sviluppo del primo Mac

Altri elementi all’epoca presenti nella struttura che si occupava dello sviluppo del primo Mac erano gli scatti di Ansel Easton Adams, noto per le sue fotografie in bianco e nero di paesaggi dei parchi nazionali americani, che dovevano dare al team l’idea di lavorare su un capolavoro.

Attualmente il pianoforte Bösendorfer è ancora alla Apple, collocato da qualche parte con il ritratto di Steve Jobs che ha in mano il primo MacBook Air presentato nel 2008. La foto nella quale si vede il pianoforte è stata condivisa su Instagram da Freddy Anzures, designer che fa parte dello Human Interface Group presso Apple e che ha, tra le altre cose, ideato il meccanismo dello “slide to unlock” degli iPhone. Nella nota di accompagnamento alla foto Anzures scrive: Il pianoforte a coda fu un regalo di Steve Jobs al team che creò il primo Macintosh nel 1984. Erano musicisti e artisti i quali avevano capito che la perfezione dal punto di vista tecnico non è sufficiente. Credevano che la misura reale delle cose che creiamo sia la gioia che queste danno e che la bellezza sia opinabile”. Oltre 30 anni dopo, il bellissimo pianoforte a coda, è ancora in Apple come oggetto di ispirazione per i dipendenti…

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