Come prevedibile, la battaglia legale in corso tra Qualcomm e Apple, potrebbe portare a conseguenze non di poco conto nel rapporto tra le due aziende. Stando a quanto riferisce il Wall Street Journal, Apple sta prendendo in considerazione la progettazione di futuri dispositivi senza il chip modem di Qualcomm, facendo affidamento per iPhone e iPad solo a Intel e forse a MediaTek, azienda taiwanese produttrice di semiconduttori fabless, che progetta e vende componenti per smartphone, tablet, per le comunicazioni wireless.
Qualcomm lavora da decenni con Apple ma, come noto, da qualche tempo i rapporti tra le due aziende sono burrascosi. La multinazionale di Cupertino ha presentato una causa da 1 miliardo di dollari contro Qualcomm, affermando che il produttore di chip modem avrebbe imposto alle società acquirenti costi elevati e fuori mercato per l’utilizzo di alcune tecnologie e brevetti, facendo leva sulla sua posizione monopolistica.
Il CEO di Qualcomm Steve Mollenkopf recentemente è sembrato ottimista, convinto che con la multinazionale di Cupertino verrà trovato un accordo al di fuori delle aule del tribunale. Apple sta però valutando il da farsi e i chip modem che gestiscono le comunicazioni wireless e con la rete cellulare che vedremo sui futuri iPhone potrebbero non essere quelli del costruttore di San Diego.
In passato Apple ha usato esclusivamente chip modem di Qualcomm, ma con le ultime generazioni di iPhone ha cominciato a usare anche i chip modem costruiti da Intel. Lo ha già fatto con iPhone 7 e 7 Plus e anche con i nuovi iPhone 8 e iPhone 8 Plus. Secondo i fornitori interpellati dal quotidiano finanziario, Apple ha tempo fino a giugno per decidere il da farsi, quindi tre mesi prima di quando, tipicamente, ogni anno viene presentato il nuovo iPhone.
Per Qualcomm potrebbe trattarsi di una perdita rilevante: a luglio di quest’anno, per la prima volta in anni, l’ultima trimestrale di Qualcomm non ha incluso le royalties legate alla vendita dei dispositivi Apple con un impatto a dir poco importante: gli utili sono crollati del 40% annuo a 865 milioni di dollari; nei tre mesi al 25 giugno scorso, i ricavi sono calati dell’11% a 5,37 miliardi. La disputa con Apple costa cara al produttore di chip modem: Cupertino ha, infatti, da qualche tempo bloccato il pagamento di licenze che in passato consentivano di gonfiare i conti di Qualcomm.
«Dopo anni di disaccordo sul livello adeguato di royalty, non ci è rimasta altra scelta che rivolgerci al tribunale» aveva dichiarato un portavoce di Apple a gennaio di quest’anno evidenziando che Qualcomm aveva adottato «Tattiche di esclusione e di royalty eccessive» per cercare di mantenere la sua posizione.
Qualcomm per il suo comportamento è stata più volte oggetto di indagini in varie parti del mondo, inclusa una causa avviata dalla Federal Trade Commission, l’antitrust americana, che ha puntato il dito contro il produttore di chip modem, accusato di costringere i produttori di smartphone a pagare royalty più alte del dovuto. In alcuni paesi le autorità antitrust hanno stabilito che le pratiche commerciali di Qualcomm sono anticoncorrenziali, colpendo il costruttore con multe ingenti, nell’ordine di diversi milioni di dollari.