Apple non ha ridotto la precisione di Face ID per fare fronte alle difficoltà di produzione. È Apple ad intervenire su un argomento che, almeno stando al tono e alla tempestività della smentita a proposito delle voci messe in circolazione da Bloomberg, sembra essere al top dell’agenda di Cupertino, qualche cosa su cui non è possibile lasciare circolare informazioni che si ritengono fuorvianti.
«L’affermazione secondo cui Apple ha ridotto la precisione di Face ID è totalmente falsa – si legge nella nota pubblicata da da molti siti Internet tra cui quello di Bloomberg e riferita alla portavoce Trudy Muller – Ci attendiamo che Face ID sia il punto di riferimenti primario nel mondo dell’industria per l’autenticazione facciale». Apple poi aggiunge: «La qualità e la precisione di Face ID non sono state modificate. Continua ad esserci una probabilità su un milione che una persona a caso possa sbloccare un iPhone con Face ID».
Il breve documento lo ricordiamo, fa riferimento ad una accusa molto seria e potenzialmente molto preoccupante. Bloomberg sosteneva infatti che per fare fronte alle difficoltà di produzione del modulo di riconoscimento facciale aveva ridotto le specifiche dei moduli riducendo conseguentemente, di fatto, la precisione di Face ID. Bloomberg, che ora ha modificato almeno in parte il suo articolo per tenere conto della smentita, affermava che in ogni caso i margini di sicurezza di Face ID rispetto a Touch ID erano talmente ampi, da rendere sicuro il declassamento che non avrebbe intascato la superiorità del nuovo sistema rispetto al vecchio.
In realtà se davvero Apple avesse “tacitamente”, come diceva il sito americano, lasciato che i fornitori riducessero la precisione di Face ID per rendere più facile la produzione, sarebbe stato davvero un bel guaio per la Mela. Dopo Avere affermato pubblicamente che il margine di errore è di uno su un milione, sarebbe bastato scoprire che era solo di poco inferiore e questo perché Apple aveva manovrato per ridurlo, per scatenare una serie di class actions di portata tale da sconvolgere l’immagine (e il mercato) della Mela.
La vicenda è solo l’ultima voce intorno ad una tecnologia, Face ID, rivoluzionaria ed innovativa che si sta dimostrando il vero fulcro di discussione del mondo IT di questi ultimi mesi. La componente è capace di dare a iPhone X un reale punto di vantaggio rispetto a tutto il resto del mercato indietro di anni su questo rispetto alla Mela. Apple quindi ha un interesse vitale nel sostenere l’elevatissima qualità del sistema, i concorrenti (e molti dei loro fornitori ed investitori) hanno un interesse almeno pari a far trasparire difficoltà nella sua implementazione e possibilmente a lasciar intendere che la precisione non è quella che Cupertino sottolinea.