Oggi Apple parlerà dei suoi (quasi) 100 miliardi di dollari in liquidità che ha in cassa. Una conferenza per discutere di questo argomento è stata convocata questa notte con appuntamento oggi, alle due del pomeriggio, poco prima dell’apertura dei mercati finanziari. «Tim Cook, amministratore delegato, e Peter Oppenheimer, direttore finanziario – si legge nella breve nota – terranno una conferenza per annunciare l’esito delle discussioni tenutesi all’interno della società e riguardanti la liquidità di cassa. Apple non fornirà alcun aggiornamento sul suo quarto fiscale e non discuterà alcun altro argomento diverso dalla liquidità di cassa».
Il dibattito su che fare con i circa 100 miliardi di dollari (per la precisione sarebbero 98) frutto degli enormi profitti generati dal sucesso dei suoi prodotti, combinato con la decisione di non ridistribuire dividendi, è sul piatto da moltissimo tempo, ma solo ultimamente con la successione tra Jobs e Cook è tornato di attualità. Mentre si dava per scontato che Jobs non avrebbe deciso nulla, preferendo tenerli in cassa, spendendoli parsimoniosamente per piccole aquisizioni, Cook ha più volte manifestato la sua inclinazione a discutere dell’argomento dichiarando di non avere «convinzioni religiose» in proposito e di interrogarsi «continuamente su che cosa fare con quel denaro».
Le strategie su 100 miliardi di dollari che siedono nei forzieri di Apple sono un tema di grande rilevanza e toccano non solo gli investitori ma a questo punto, vista la quantità di denaro in gioco, anche l’economia americana. Basti, per altro, pensare che due terzi di questo denaro è all’estero; se 66 miliardi di dollari dovessero sotto qualche forma tornare negli USA sarebbero soggetti a tassazione portando nelle casse del governo una grande quantità di liquidità. Tra le ipotesi che potrebbe influenzare il mercato un reinvestimento su stabilimenti (ipotesi che però sembra davvero poco probabile nonostante la pressione politica in materia), un riacquisto di azioni o la distribuzione di dividendi, che resta invece l’ipotesi di maggior peso.
Cook, anche molto recentemente, aveva ammesso che 100 miliardi di dollari sono «francamente, più di quanto Apple non abbia bisogno per gestire il suo business» e di avere riflettuto «molto attentamente sulla richiesta di ridistribuzione dei dividendi». Apple potrebbe quindi decidere di dare ai suoi azionisti un pagamento una tantum oppure di istituire i dividendi annuali, come altre aziende fanno da sempre. Se Apple dovesse decidere di passare al dividendo anuale, calcolano alcuni analisti come Brian Marshal di ISI Group, gli azionisti potrebbero ottenere 14,65 dollari annualmente. I 98 miliardi di liquidità valgono circa 104 dollari ad azione per tutti gli azionisti.