Le spedizioni Amazon potrebbero diventare “in house”, riducendo il sovraffollamento nei magazzini e consentire a più utenti Prime di sfruttare la spedizione a due giorni dei suoi prodotti.
Ad oggi Amazon ha sempre affidato le sue consegne ai partner di terze parti, tra cui FedEx, UPS o anche BRT, GLS e Poste Italiane in Italia; la creazione di servizio di consegna interno e gestito interamente in proprio sarebbe un altro passo verso la riduzione della sua dipendenza da entità esterne, oltre ad una ulteriore integrazione verticale della sua catena logistica, con potenziale riduzione dei costi.
I test (dice Bloomberg) avrebbero preso il via già da due anni in India, e Amazon si starebbe preparando segretamente per espandere il servizio negli Stati Uniti con il nome di Seller Flex. Un fase di test è già iniziata con base sulla West Coast, e verrà esteso agli altri Stati a partire dal prossimo anno.
Per Amazon sviluppare i propri prodotti e assicurarsi di arrivare a casa degli utenti appoggiandosi alla minor quantità possibile di aziende di terze parti è sicuramente una priorità assoluta.
Per un’azienda che gestisce oggi un negozio sperimentale di farmaci, dispone di una catena di supermercati USA, librerie fisiche, servizi di smart home, video e musica in streaming, oltre a uno dei maggiori e-commerce del globo, lo sviluppo anche di un servizio di consegna proprietario sembra sottintendere il messaggio che Amazon possa ormai essere in grado di gestire interamente tutta la catena, dalla produzione (come succede per alcuni tipologie di oggetti) fino al recapito in casa del cliente