La ricarica rapida di iPhone è oggetto di discussione da tempo. Ci sono decine di articoli su Internet che provano a fornire soluzioni, ma a parte alcuni semplici trucchi che non devono essere disprezzati, l’unica possibilità reale, fino a pochi giorni fa, era una sola: mettere da parte il caricabatterie che troviamo nella confezione e adottarne uno capace di fornire 2,4A.
A questa intensità il nostro dispositivo sarebbe arrivato al 100% di energia in un tempo sensibilmente inferiore rispetto a quello possibile mediante l’obsoleto caricabatterie standard (che fornisce solo 1A) che si trova nella scatola dell’iPhone. In particolare i 2.900 mAh di un iPhone 7 Plus venivano ripristinati in poco più di due ore invece che in tre ore, un bel guadagno sicuramente ma un risultato poco soddisfacente rispetto a quel che succedeva con altri dispositivi del mondo Android che usano componenti compatibili con Quick Charge di Qualcomm.
Questi dispositivi, la norma nel mondo Android, sono capaci non solo di accorciare i tempi di ricarica in assoluto, ma anche di ridurre in maniera drastica, rispetto ad iPhone, il tempo che serve per passare da zero al 50/60% della batteria, quindi avere un dispositivo pronto per quasi una giornata di lavoro, magari con una ricarica rapida la mattina prima di uscire.
Con iPhone 8 e in futuro con iPhone X tutto questo cambia perché Apple ha introdotto la ricarica rapida anche nei suoi telefoni. Non viene usata la tecnologia Quick Charge di Qualcomm, ma la capacità da parte di Type-C di incrementare la potenza massima consegnabile su questo tipo di porta. Più potenza significa più velocità in ricarica, quindi tempi ridotti per ricaricare iPhone. Apple parla del 50% di batteria ripristinata in mezzora, un risultato che sarebbe molto interessante. Abbiamo quindi provato a mettere alla prova questa affermazione e poi cercare di capire dove stanno i reali vantaggi della ricarica rapida.
Ricarica rapida di iPhone, la prova
Nei nostri test un iPhone 8 Plus (batteria da 2691 mAh) in dieci minuti balza da 1% a 21% e si ricarica da 1% a 54% in mezzora, come dice Apple, arrivando a toccare il 73% in soli 40 minuti. Poi la velocità rallenta, come con tutti i caricabatterie e con tutte le batterie. Nella successiva mezzora, quindi a 1 ora e dieci minuti dall’avvio della ricarica, iPhone 8 Plus è quasi completamente carico: arriva infatti 91%. In ogni caso questo significa che nel nostro esperimento per cercare di capire come funziona la ricarica rapida di iPhone, in un’ora e dieci abbiamo guadagnato il 90% dell’autonomia. Se poi vogliamo arrivare al 100% (cosa non sempre consigliabile) ci vorranno però altri 35 minuti. Per la ricarica completa abbiamo impiegato 1 ora e 45 minuti.
Al confronto con un caricabatterie da 12W abbiamo ottenuto un risultato non disprezzabile, ma non paragonabile, almeno se si cerca lo spunto. In 10 minuti siamo arrivati al 12%, in mezzora al 35%. Mentre usando un alimentatore Power Delivery con iPhone 8 Plus si ottiene il 73% della batteria in 40 minuti, con il caricabatterie da 12W servono un’ora e 15 minuti, quindi di fatto più del doppio del tempo. Nel finale, però, la differenza è stata meno tangibile: per terminare la carica abbiamo impiegato due ore esatte, solo 15 minuti più di quanto non ci abbiamo impiegato con un caricabatterie Type-C.
Da notare che nel corso del nostro test abbiamo anche verificato che il nuovo iPhone si carica leggermente più velocemente del 7 Plus anche usando un cavo USB tipo A. Abbiamo infatti misurato un assorbimento di 2.2 A a 5,1V contro 2 A (sempre a 5,1 V); si nota però anche che nella parte finale della ricarica un alimentatore tradizionale da 12W, come accennato sopra, è più efficiente di un caricabatterie Type-C. Questo perché nell’ultima parte della ricarica, iPhone 8 Plus assorbe dal nostro caricabatterie con Power Delivery solo 5,1V a 0,8A e poi scende, dal 95% in su, a 0,4A. In pratica ha prestazioni inferiori a quelle di un normale caricabatterie USB Type-A.
Abbiamo poi provato a fare un test sulla ricarica rapida di iPhone anche con un caricabatterie standard da 1 Ah, quello che si trova nella confezione. I risultati sono stati appena sufficienti, ma nulla a che vedere con la ricarica rapida e neppure con il caricabatterie da 2.4 A. In trenta minuti, ad esempio, si arriva ad appena il 24% e in un’ora a 43 minuti, certamente sotto la quantità di energia sufficiente per una giornata.
Al contrario per avere un iPhone 8 Plus utilizzabile per una giornata d’uso tra il normale ed intenso, usando un caricabatterie Type-C, bastano 40 minuti e questo rappresenta il maggior beneficio del supporto di Power Delivery ma se siete abituati a ricaricare il vostro telefono appena scende di qualche punto percentuale da intorno al 70/80% in su, (cosa che sarebbe sconsigliabile fare, ma qualcuno potrebbe avere questo impulso…), un alimentatore Type-C non fornisce alcun vantaggio tangibile.
Se siete della prima “parrocchia”, quella di chi scarica frequentemente il proprio iPhone e vuole ricaricarlo velocemente, che cosa vi serve?
Caricare velocemente un iPhone, cosa vi serve
Per la ricarica rapida di iPhone in primo luogo serve, ovviamente, un nuovo iPhone, un iPhone 8 o un 8 Plus, visto che i vecchi telefoni non supportano la ricarica veloce. Secondariamente un cavo Type-C su Lightining da comprare obbligatoriamente da Apple stessa; esiste modello da 1 metro a 29 euro e anche un cavo da 2 metri a 39 euro. Al momento non esistono altri cavi Type-C su Lightning certificati da Apple. Sopratutto non ne esistono di sufficientemente sicuri; dato che si parla di alimentazione ed energia elettrica, qui si corre il rischio di danneggiare il vostro telefono è quindi meglio non rischiare con accessori acquistati da venditori poco accreditati.
In terzo luogo vi serve un alimentatore Type-C, compatibile con la tecnologia Power Delivery. Questa funzione (che sulle confezioni troverete elencata anche come PD) permette all’alimentatore di fornire fino almeno 30W di potenza, quindi di ricaricare rapidamente la batteria. Apple ha tre diversi caricabatterie compatibili Power Delivery, sono quelli che si trovano nelle confezioni dei MacBook 12” Retina e MacBook Pro. Sono da 29W, 61W o 87W . A meno che non abbiate in casa un MacBook Pro di ultima generazione, il più consigliabile è quello da 29W. È piccolo ed è anche il più economico e con 30W è più che sufficiente per raggiungere i 20W di potenza massima che iPhone, secondo le nostre misurazioni, sembra in grado di assorbire.
Se volete spendere meno, vi consigliamo di rivolgervi al mercato degli alimentatori di terze parti. Nel corso del nostro test abbiamo usato sia l’alimentare del MacBook 12” da 30W che un Anker PowerPort USB-C, un prodotto molto flessibile con una porta Type-C e 4 porte USB Type-A quindi utile per caricare anche altri dispositivi. Si tratta di un prodotto ottimo, anche per il fatto che ha un lungo cavo elettrico; così non saremo costretti a restare troppo vicini alla presa, visto che il cavo Type-C Lightning di Apple è lungo solo un metro. L’unico limite di questo accessorio sono le dimensioni, è più grande dell’alimentatore Apple, e sulle prestazioni delle porte USB Type-C abbiamo misurato solo 2A massimo come intensità di corrente, contro i 2.4A di altri alimentatori USB (anche di Anker).
Abbiamo anche testato l’interessante, per le dimensioni , caricatore da muro con Power Delivery 29W di Aukey. Si tratta di un accessorio studiato per caricare in alternativa o un dispositivo Type-C o, mediante un adattatore incluso nella confezione, due dispositivi che supportano la carica da 5V/2.4A. In questo caso però si tratta di un alimentatore che entra direttamente nella presa a muro e quindi dovrete accontentarvi della lunghezza (1 metro) del cavo Type-C Lightning di Apple.
Abbiamo svolto un breve test anche con questo caricabatterie di Dodocool, simile a quello di Anker ma con cinque porte USB invece di quattro. Pur realizzato con materiali meno pregiati, è in grado di funzionare perfettamente per la ricarica rapida di iPhone 8 e di un MacBook Retina 12″.
Infine i prezzi. Per avere la ricarica rapida di iPhone usando un alimentatore Apple, a meno che non ne abbiamo uno già in casa, si devono spendere 59 euro, più i 29 euro richiesti per i cavo Type-C Lightning. Usando un alimentatore di terze parti il costo va, invece, da 22,99 euro dell’alimentatore Aukey (temporaneamente in sconto con un codice Macitynet), ai 54,99 euro per l’alimetatore Anker. Ma su Amazon si trovano alimentatori come questo, simile a quello di Anker, da 29,99 € prodotto da Dodocool (un affidabile operatore del marketplace) o questo da 29,99 euro di Inatek che include anche un cavo da due metri Type-C su TypeC, utile per sostituire quello che trovate nella confezione del MacBook Pro o 12” Retina.