Rialzare il prezzo, prepararsi a vendere tutto. à forse quel che sta per succedere a Twitter, il ragazzo prodigio dei social network, La società guidata da Evan Williams, il beniamino dei media americani, sta ipnotizzando tutti quanti: il suo valore è alle stelle nonostante nessuno l’abbia comprata (per adesso) e non abbia prodotto un dollaro di utili.
Per adesso. Perché in futuro potrebbe arrivare tante novità . Ad esempio: un sistema di reputazione per convalidare e far crescere la credibilità degli utenti. Simile al meccanismo delle aste di eBay, solo che dovrebbe essere parecchio più complicato per evitare il vandalismo. Un sistema avanzato per gestire i dati geografici da cui cinguetta l’utente era già stato anticipato nelle scorse settimane, ma adesso torna alla carica e appare come una funzionalità sempre più importante per la definizione del “nuovo Twitter 2.0”.
Ma non è finita, perché Williams si lascia sfuggire casualmente con i giornalisti di CBS – uno dei tanti mass media che seguono Twitter nell’attesa di qualche novità dal punto di vista economico della società più corteggiata della rete – anche altre due idee. La prima è un sistema di gruppi per separare le liste di chi seguiamo. In realtà la cosa viene fatta anche da alcune applicazioni di terze parti, ma l’idea di metterlo come funzionalità di base permetterebbe a tutti di semplificarsi molto la vita.
La seconda funzionalità invece riguarda la capacità di cercare e di organizzare i cinguettii. In pratica, i trascurati byte di informazioni che vengono disperse nell’etere e che non costerebbe poi tanto accumulare e rendere cercabili, aumentando così l’interesse e la potenzialità di questa rete leggera e croccante di informazioni generate dal basso.