Appena presentato sul palco del teatro intitolato a Steve Jobs, iPhone X si distingue, oltre che per l’estetica, anche per il Face ID, consentito grazie ai numerosi sensori posti sul davanti. Lo smartphone del decimo anniversario è praticamente un Kinect sulla parte frontale.
La curiosa riflessione arriva da techcrunch, che nota come il sistema attrezzato sull’anteriore sia simile a quello di rilevamento della profondità approntato da Microsoft nel 2010 nell’originale Kinect, a dire il vero non troppo apprezzato da pubblico e critica.
Per sbloccare il telefono in un milionesimo di secondo sarà sufficiente guardare il display del terminale. La “magia” avviene grazie al sistema di rete a infrarossi posizionato sulla lunetta frontale, che si trova sulla parte alta del display. Si tratta di un impianto molto simile a quello che è stato sviluppato da PrimeSense per il Kinect di Microsoft; sì, la stessa PrimeSense acquisita da Apple nel novembre del 2013. I conti tornano. Già allora, si parla di parecchi anni fa, si ipotizzava l’uso della tecnologia Kinect su iPhone, iPad, o su Apple Watch, allora sconosciuto e chiamato comunemente iWatch.
Ovviamente, il sistema di Apple e quello di Microsoft non sono identici. La differenza lampante consiste, anzitutto, nelle dimensioni: Cupertino è riuscito a mettere in piedi un sistema simile in uno spazio davvero limitato, rappresentato dalla piccola lunetta anteriore.
Nel caso in cui il sistema Face ID dovesse fallire, come è sembrato accadere durante la prova di Craig Federighi sul palco del keynote, o ci trovi davanti ad un iPhone appena acceso, si potrà immettere il classico codice PIN.
Apple ha parlato di un sistema infallibile, in grado di riconoscere volti al buio, anche nel caso di cambiamenti del volto nel tempo, impossibile da aggirare nemmeno con maschere create dai migliori makeup artist.