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Le autorità USA vogliono abbandonare la neutralità della rete, favorendo le mire degli operatori telefonici che vorrebbero trattare il traffico internet discriminando i contenuti (in altre parole accelerarndo o rallentando alcune applicazioni in base ai propri interessi). A essere favorevole a queste modifiche c’è Ajit Pai, il nuovo presidente della Federal Communications Commission, voluto da Donald Trump. Tra le aziende espressamente contrarie ora ultima arrivata è Apple che in una lettera inviata all’Authority tlc ha chiesto di non modificare la regolamentazione che impedisce la creazione di “corsie di sorpasso” a pagamento su internet.
“I fornitori di banda larga” si legge nella lettera, “non dovrebbero creare corsie di sorpasso a pagamento su internet”. “Abrogare l’attuale divieto vigente per meccanismi che assegnano priorità a pagamento potrebbe permettere ai fornitori di banda larga di favorire la trasmissione del contenuto o dei servizi di un operatore (o contenuti e servizi dello stesso provider) favorendo altri contenuti online, in pratica alternando la rete internet come la conosciamo oggi – a discapito dei consumatori, della competizione e dell’innovazione”.
Apple avverte che linee preferenziali a pagamento potrebbero portare a una rete internet “con una distorsione della concorrenza” in base alla possibilità o volontà di pagare i provider, elemento che potrebbe obbligare alcuni utenti a usare la “corsia lenta” della rete.
“I consumatori oggi cercano i contenuti e i servizi che desiderano in base a numerosi fattori, inclusa la qualità, l’innovazione, la facilità d’uso e considerazioni in materia di protezione dei dati e tutela della privacy. Veloci corsie preferenziali a pagamento potrebbero prendere il posto della trasmissione di contenuti-neutrali nel traffico di rete, con trattamenti diversi in base alla possibilità e volontà di pagare i provider. Il risultato sarebbe un’internet che falserebbe la concorrenza, dove i provider di contenuti online sono spinti a raggiungere accordi con i fornitori di servizi a banda larga per non rischiare di rimanere bloccati nelle “corsie lente” e perdere utenti per la bassa qualità del servizio. Inoltre, potrebbe portare ala creazione di barriere artificiali all’ingresso di nuovi servizi online, rendendo più difficile per le innovazioni di domani attrarre nuovi investimenti e avere successo. Peggio ancora, l’iniziativa potrebbe permettere ai fornitori di servizi a banda larga e non ai consumatori di selezionare vincitori e perdenti su internet, in base a priorità del fornitore dei servizi a banda larga, piuttosto che alla qualità dei servizi offerti.
A maggio di quest’anno, il presidente di FCC Ajit Pai ha detto di volere la riforma della normativa di settore, spingendo verso posizioni più chiuse rispetto a quelle volute dalla presidenza Obama. Il testo completo con la lettera inviata da Apple alla FCC (un file PDF) è riportato a questo indirizzo.