Apple ha tagliato ancora l’investimento minimo richiesto per portare annunci pubblicitari su applicazioni iPhone e iPad. A dare notizia del ribasso dell’investimento imposto, ora a 100mila dollari, è AdAge, una testata specializzata nel settore degli annunci commerciali, in un articolo apparso questa notte. 100mila dollari per entrare nel sistema iAd, il servizio che, appunto, pubblica annunci anche interattivi sulle App, rappresenta uno sconto di proporzioni enormi rispetto al milione di dollari che Apple richiedeva al lancio, ma anche rispetto agli sconti praticati successivamente che avevano portato il taglio minimo del contratto prima a 500mila e poi a 300mila dollari.
Come se questo non bastasse a segnalare la volontà di imporre una svolta ad un trend che evidentemente volge ancora al negativo, arrivano anche altri provvedimenti: Apple passerà agli sviluppatori non più il 60 ma il 70% del ricavato dall’annuncio, infine viene modificato il sistema con cui si applica il costo ai clienti. In precedenza veniva praticato un prezzo fisso a blocchi di mille banner e poi un costo per ciascun click su di essi, ora viene eliminato il costo per click e si applica solo quello per apparizione del banner.
Le modifiche sono un segno estremamente concreto di quanto poco Apple sia soddisfatta di come stanno andando le cose in questo ambito e sembrano confermare quanto riferisce AdAge secondo cui iAd sta perdendo terreno sul mercato della pubblicità su applicazioni mobili. Google ha conquistato nel 2011 il 24% dei $630 milioni di dollari spesi negli Stati Uniti (contro il 19% del 2010), Millenial Media è seconda con il 17% Apple terza con il 15%, ma soprattutto in calo rispetto al 19% del 2010.
Ricordiamo che iAd, un gruppo interno ad Apple formato intorno all’acquisizione di Quattro Wireless una società che si occupava proprio di pubblicità su applicazioni, è stato sottoposto ad una serie di revisioni e di cambi al vertice. L’ultimo è stato il reclutamento da Adobe di Todd Teresi, un esperto di pubblicità che operava con la società di San Josè nel mercato della pubblicità su contenuti Flash, che ha preso il posto dell’ex CEO di Quattro Wireless Andy Miller del cui lavoro evidentemente, Apple non era soddisfatta.