La passione per la Mela può manifestarsi in diversi modi: molti utenti conservano religiosamente i Mac che hanno utilizzato in passato, altri cercano di recuperare solo i Mac che hanno sempre sognato, pochi tentano di collezionarli tutti. Paolo Binotti, da molti conosciuto con lo pseudonimo di Yoghithebear, ha deciso di convogliare la sua passione per i computer di Cupertino in una raccolta originale che nel nostro Paese non teme confronti sia per quantità dei pezzi recuperati, sia per l’oggetto stesso della raccolta.
Ci stiamo riferendo ai pins e buttons, letteralmente spille e bottoni, che il nostro Paolo colleziona metodicamente ormai da diversi anni, ovviamente spille e bottoni tutti rigorosamente Made in Cupertino. Si tratta di spille e bottoni che la società della Mela ha commissionato per festeggiare particolari raggiungimenti, per dare maggiore visibilità ad una campagna pubblicitaria, piccoli distintivi distribuiti agli sviluppatori del mondo Mac in occasione delle conferenze, oppure assegnati alla rete di rivenditori per lanciare una nuova macchina. Insomma, le ragioni e le occasioni per ideare e distribuire nuove spille&bottoni sono le più varie e diverse: quello che che importa sottolineare è che l’amico Paolo nel corso degli anni ha messo insieme una collezione notevole di spille e bottoni che non mancheranno di affascinare gli appassionati della Mela.
Un percorso storico tra spille e bottoni
I fan di Cupertino gongolano alla vista di qualsiasi oggetto Made in Cupertino, questa è una realtà a cui pochi si sottraggono, in ogni caso la raccolta di Paolo merita almeno una seconda occhiata per una semplice ragione. Nel corso del tempo lo stile e i prodotti della Mela sono cambiati: le spille e i bottoni rispecchiano fedelmente questo cambiamento. Così anche gli utenti che collezionisti non lo sono, non potranno fare a meno di ammirare la spilla rilasciata per l’Apple IIe, poi quella per il primo Mac e a seguire spille e bottoni del modelli successivi. Non solo le macchine e i software della Mela segnano la linea temporale, ma anche lo stile della grafica e ovviamente il logo di Cupertino, ad iniziare dalla Mela con le bande colorate, fino ad arrivare a quella dal look metallizzato e stilizzato dei nostri giorni.
Perché collezionare pins&buttons?
“Ero partito una decina di anni fa con le macchine, allora era abbastanza facile trovarle… il retrocomputing era agli albori e nessuno lucrava” spiega Paolo Binotti a Macity illustrando come sia inizialmente approdato ai pins&buttons fino a mettere insieme la sua originale collezione. Nel tempo Paolo ha scelto di abbandonare la raccolta delle macchine Apple per diverse ragioni, che il nostro elenca con efficace sinteticità : “Primo: il numero immenso della produzione Apple. Secondo: la confusione che si veniva e creare in casa. Terzo: lo spazio necessario per stoccare tutto il materiale, infine la quarta ragione. Quello che Paolo sognava di fare, in realtà già esisteva: il museo delle macchine Apple, precisamente All About Apple, che ha anticipato il nostro con una raccolta completa.
Una missione cominciata per caso
“Così quasi per scherzo mi sono capitati per le mani un paio di button e pins Apple e viste le ridotte dimensioni e visto che in Italia nessuno ne aveva, almeno a mia conoscenza, mi è nata l’idea di cercarle e collezionarle”. Da un episodio fortuito la passione di Paolo ha creato una collezione alimentata principalmente dagli acquisti su eBay. Il mercato dove è possibile effettuare più recuperi sono ovviamente gli Stati Uniti, ma anche Francia, Spagna dove però circolano anche delle copie false, Germania, Inghilterra e anche Giappone. Paolo spiega a Macitynet che il Paese del Sol Levante conta collezionisti seri disposti a privarsi dei preziosi pins&buttons solo dietro somme impossibili.
Per catalogare la propria raccolta e per raggiungere anche altri collezionisti, Paolo ha creato un sito con iWeb in cui è possibile ammirare buona parte delle spille e dei bottoni in suo possesso: nel momento in cui scriviamo sono catalogati ben 114 button e 52 pin. Oltre alle fotografie in miniatura che i navigatori del Web possono scorrere per una rapida panoramica, è possibile esaminare da vicino ogni singolo pezzo, inoltre è anche possibile attivare la modalità presentazione, in questo modo le immagini ingrandite scorrono in modo automatico.
Paolo e il mondo della Mela
“Il Mac è una macchina eccellente” dichiara Paolo la cui passione per la Mela è fuori discussione, in ogni caso abbiamo voluto indagare: “Sono del 1955 e, appassionato di tutto quanto è tecnologico, sono partito dagli albori…. mi ero costruito il calcolatore pubblicato su Nuova Elettronica, ho acquistato lo ZX80 di Sinclair, riparavo gli Spectrum per conto del rivenditore di Vigevano, poi sono passato all’Amiga 500. Negli anni seguenti ho avuto per le mani tutti gli assemblati dallo 8088, 80286, 386 e così via fino al Pentium III con i relativi sistemi operativi Microsoft”. A questo punto però Paolo è stanco di perdere tempo per sistemare i problemi che immancabilmente si verificano con il sistema delle finestre, blocchi e così via.
Il desiderio di cambiamento unito a un po’ di fortuna ha permesso a Paolo di mettere le mani su un Mac Pro G5 dual processor e il cambiamento è evidente, non solo a livello hardware ma soprattutto nelle sensazioni e nello stato d’animo del nostro utente: “Sono quattro anni che funziona giorno e notte, non mi ha mai creato problemi software e non ho mai lavorato in modo così rilassato”. Paolo che è un esperto di Silicon Graphics e dei computer che furono nella sua lunga esperienza di collezionista ha avuto per le mani anche un NeXT Cube, l’avveniristico computer che Steve Jobs realizzò insieme ai suoi collaboratori nel periodo dopo Apple e prima del suo ritorno in grande a Cupertino.
La ricerca continua
Con il lavoro e la famiglia, il tempo libero da dedicare ai computer che furono è più limitato, in ogni caso Paolo continua nella sua ricerca dei sistemi storici che lo affascinano, nel frattempo cerca di completare la vasta raccolta di pins&buttons della Mela che in Italia, ma anche all’estero conta pochi rivali. Per catalogare e per mostrare online la propria raccolta Paolo ha creato un sito Web, sempre dovendo lottare con lo scarso tempo libero, anche nella speranza di riuscire a contattare qualche altro collezionista in possesso di spille e bottoni che mancano nella sua collezione. Oltre ad ammirare la raccolta e a percorrere la storia della Mela attraverso i pins&buttons, i lettori interessati allo scambio o a vendere i modelli possono contattare Paolo Binotti utilizzando il contatto email disponibile sul suo sito Web.