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Per l’assenza di un collegamento cablato (almeno ufficialmente…) era difficile aspettarsi il Jailbreak su Apple Watch, eppure un team di hacker è finalmente riuscito nell’intento. Tale procedura fu concepita inizialmente per iPhone e fu resa disponibile al pubblico fin dalle prime versioni di iOS: per quanto riguarda Apple Watch, se ne parla già dal lancio del primo modello, quando furono elencati dieci motivi per cui avrebbe avuto senso di esistere.
Negli anni ci sono stati vari tentativi di hacking del dispositivo, alcuni portati a termine attraverso l’installazione di applicazioni native fin dai primi mesi successivi alla commercializzazione, ma di un Jailbreak vero e proprio non se ne è mai parlato concretamente, almeno fino a questo momento. In occasione della conferenza Def Con 25 per hacker, Max Bazaliy del Fried Apple Team ha messo in luce un’efficace procedura di Jailbreak per Apple Watch, evidenziando le possibilità di controllo che ne comporta.
Sebbene il sistema (testato su watchOS 3) non includa a pieno il supporto alle connessioni SSH, è comunque possibile modificare i file di sistema attraverso un dispositivo remoto, consentendo l’accesso ad informazioni sensibili archiviate su Apple Watch abilitando strumenti come Frida e Radare. In base a quanto si scopre dalle diapositive mostrate alla conferenza, questo Jailbreak permette di accedere ai dati di salute e fitness, al registro chiamate, alle foto, alla cache, al calendario, alla rubrica, alle email ed ai messaggi, così come ai dati rilevati dal GPS, al microfono, ad Apple Pay e molto altro ancora.
Secondo quanto emerso all’evento, il Jailbreak di Apple Watch sarebbe però sostanzialmente diverso da quello effettuabile su iPhone per via dell’hardware limitato dello smartwatch: i tweak dovrebbero cioè essere leggeri, altrimenti si corre il rischio di rendere il dispositivo inutilizzabile. Attualmente il Jailbreak sviluppato da Bazaliy non è disponibile al pubblico e non sono state fornite indicazioni in merito a un suo possibile rilascio futuro. Ora sappiamo che si può fare, resta però da valutare se vale la pena costruire un sistema (come Cydia) che permetta di installare tweak sullo smartphone (magari in remoto tramite un’app per iPhone): certo è che se mai dovesse essere resa disponibile una procedura pubblica, potrebbe valere la pena svilupparne una compatibile con watchOS 4, in arrivo tra qualche mese.