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Il primo hack pubblico di iPhone? Non il Jailbreak ma un trucco di DVD Jon

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iPhone nella sua prima incarnazione, quella con “soli” 4 GB di memoria, era appena uscito negli USA e già gli utenti Apple e futuri acquirenti dello smartphone fremevano per poterlo usare anche nel proprio paese. Ad impedire l’impresa c’èrano due fattori: da una parte il blocco SIM che impediva l’uso con operatori diversi da ATT&T e dall’altra il sistema di attivazione del dispositivo che si basava sull’accesso ad iTunes Store.

Cosa potevano fare gli utenti tanto fortunati come il vostro redattore da avere un amico con la possibilità di riportare in Italia un iPhone acquistato negli USA e desiderosi di dare almeno un alito di vita a quello stupendo oggetto che era il primo iPhone?

Il Jailbreak era ancora lontano da venire ma c’era un hacker con una lunga esperienza e pure due processi alle spalle in grado di scardinare da subito il primo ostacolo alla messa in funzione delllo smartphone: anche senza poter telefonare iPhone avrebbe potuto funzionare come il primissimo iPod touch con collegamente Wi-Fi, accesso a playlist, libreria di musica, foto e video e funzionamento delle app di base già incluse.

L’hacker in questione era DVD Jon, il nome con cui è noto al grande pubblico John Lech Johansen, il giovane norvegese (anno di nascita 1983) che nel 2002 aveva sviluppato il software di decrittazione della protezione dei DVD: il software in questione era DECSS e da quel momento in poi sarebbe stato per tutti DVD Jon.
Dopo due processi da cui venne assolto Jon si dedicò ad una serie di progetti con al centro la rimozione dei diritti digitali e l’aggiramento dei sistemi di cifratura compresi quelli di Apple in Quicktime e di Microsoft in WMV9.

L’arrivo di iPhone e l’impossibilità iniziale di attivarlo se non collegandosi con iTunes e inserendo una SIM di AT&T era sicuramente sembrata una piccola sfida ed un problema fin troppo facile da risolvere: nacque così Phone Activation Server, un software che era in grado di simulare la risposta dei server di Apple alla richiesta di attivazione di iPhone.

Pubblicizzato non a caso a partire dal 4 Luglio con il titolo “iPhone Independence Day” nel suo blog dal nome programmatico “Sosueme” il sistema di attivazione di iPhone richiedeva una serie di numeri “magici” di attivazione e l’installazione di un framework Microsoft .net 2.0. Nello spirito di DVD John il “servizio” era completamente gratuito e richiedeva un minimo di capacità di accesso alla risorse di un computer Windows per poter funzionare.

Dopo una mezzoretta di download e smanettamenti l’operazione era compiuta e “miracolosamente” l’iPhone si trasformava da un belissimo mattone inanimato in un sistema per la navigazione web, l’ascolto della musica ma… ovviamente mancava la capacità di telefonare. Di lì a poco altri sistemi di hackeraggio sarebbero riusciti nell’impresa di saltare a piè pari le SIM di AT&T.

Che fa oggi DVD Jon?

Macitynet ha seguito le gesta del giovane norvegese trasferitosi negli Stati Uniti e autore di diversi hack tutti a rincorrere l’impresa che gli aveva fornito notorietà e grattacapi giudiziari. A qualche anno di distanza lo ritroviamo alle prese con DoubleTwist, l’”Internet Player per Internet of Things”  (un player per Android in grado, nella versione Pro di inviare audio anche via Airplay anche qui con un hack dello scorso Aprile), Cloud Player per lo streaming di audio da Dropbox, One Drive e Google Drive e Recorder che permette di registare stream da iTunes Radio e altre sorgenti su PC e Mac.
Insomma, dalla sua nuova casa ad Austin Texas  John continua a realizzare hack che cercano di superare le limitazioni commerciali e di marketing e continua a far sognare chi vuole utilizzare, a torto o ragione, tutti i dispositivi sul mercato senza limiti di interoperabilità.

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