Il 29 giugno del 2007 iPhone sembrava una magia piovuta dal cielo, invece Tony Fadell racconta che nel suo ufficio c’erano 100 dispositivi concorrenti: Apple li ha dissezionati e studiati tutti prima di costruire iPhone. Il nuovo aneddoto è raccontato da Tony Fadell, meglio noto agli appassionati Apple come il papà di iPod, ma occorre ricordare che Fadell ebbe un ruolo di primo piano anche nella creazione di iPhone e fu parte del team originario che diede vita alle prime tre generazioni dello smartphone di Cupertino.
Nella corposa intervista rilasciata a Wired, Fadell spiega anche perché circolino così tante versioni sulla nascita di iPhone. Questo è dovuto al semplice fatto che all’interno di Apple esistevano diversi team hardware e software che allora avevano sviluppato soluzioni molto diverse per un telefono Apple. Per esempio esistevano prototipi di iPod video con interfaccia touch, un iPod con telefono integrato e ghiera cliccabile, ma c’era anche un portatile MacBook con interfaccia touch, più diverse altre soluzioni per quanto riguardava il software e l’interfaccia utente.
Nel lungo processo che ha portato alla creazione di iPhone furono scartati per una ragione o per l’altra tutti i prototipi alternativi, fino ad arrivare alla scelta del multitouch a tutto schermo con un sistema operativo che non aveva più nulla a che fare con iPod ma era, ed è ancora oggi, una versione alleggerita di macOS.
Nell’intervista Tony Fadell assicura che il fallimento di Motorola Rokr non fu voluto da Apple. Si tratta del primo e unico telefono con funzionalità iTunes sviluppato da Motorola in collaborazione con Apple: l’interfaccia era arzigogolata e tutt’altro che user friendly, inoltre imponeva un limite di gestione di 100 canzoni. Fadell assicura che la bassa qualità dell’interfaccia era il frutto delle limitazioni del team di Motorola ma anche di una serie di problemi di collaborazione e vari che non vengono però descritti nei dettagli.
Anche se iPhone al suo apparire è sembrato immediatamente una rivoluzione piovuta dal cielo, in realtà Cupertino aveva ben studiato numerosi dispositivi concorrenti. Fadell dichiara che nel suo studio erano stati dissezionati 100 dispositivi concorrenti, tra cellulari, player MP3 e smartphone dell’epoca. L’ex dirigente di Apple ammette che iPhone ha cambiato anche la sua vita, il suo modo di comunicare e di lavorare. Tutto ciò risulta ancora più evidente nelle generazioni più giovani, come per i suoi figli, che ora crescono in un mondo molto diverso da come sono cresciuti per esempio lui e sua moglie.
«Qualche volta è una cosa buona e qualche volta è negativa» concludendo «Impone che tutti noi facciamo cambiamenti nelle nostre vite per assicurarci di non perdere la parte analogica della nostra vita e di non rimanere semplicemente digitali e mobile tutto il tempo» così il consiglio di Tony Fadell per gli utenti è forse un po’ controcorrente per un ingegnere che ha contribuito non poco alla rivoluzione iPhone e forse, anche per questo, merita di essere preso in seria considerazione.