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Trimestre Apple: l’Italia fa +35% in unità  vendute

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Record per i portatili, flessione che chiama un aggiornamento per i computer desktop. Ecco quello che si legge tra i numeri forniti da Apple a margine del trimestre fiscale.

L’affaticamento dell’offerta dei computer da tavolo è dettata con chiarezza dal raffronto con i dati sia dello scorso anno (-7% in unità  e -4% in fatturato) che, soprattutto, rispetto al trimestre precedente (-16% in unità  e -20% in fatturato). Anche se una parte delle vendite è sicuramente transitata dai desktop ai portatili (i MacBook Pro e MacBook sono cresciuti di ben il 35% in unità  e del 27% in fatturato anno su anno e del 29% e del 30% in termini sequenziali) sembra evidente che sia proprio questo il settore dove Apple ha più bisogno di mettere mano. Impossibile però, anche per il trend globale, per i computer da tavolo chiudere il gap con i laptop in termini di unità  (solo 787mila macchine vendute contro 2266 portatili); lo scorso anno i desktop rappresentavano la metà  delle vendite (circa) dei portatili, oggi sono circa un terzo.

Come accennato in una precedente notizia gli iPod flettono dell’8% in unità  e del 6% in fatturato anche se sequenzialmente, per effetto delle novità  di settembre che hanno portato un nuovo iPod nano e ribassi agli iPod touch, i dati sono meno negativi: le unità  vendute sono state le stesse e il fatturato è cresciuto del 5%, questo soprattutto grazie all’aumento delle vendite di iPod touch che è stato del 100%. Una buona notizia per Apple è nella percentuale dei nuovi all’acquisto di iPod: oltre il 50% non ne ha mai avuto uno. Apple sottolinea come il suo player, nonostante il calo in unità , continui a guadagnare percentuali di mercato in tutti i paesi dove è disponibile. Attualmente Apple è ancora oltre il 70% del mercato dei lettori di musica digitale.

Per quanto riguarda gli iPhone si nota anno su anno un forte incremento del fatturato (+185%) pur a fronte di una crescita delle vendite di solo il 7% in unità . Gli effetti della popolarità  degli iPhone e iPod touch sono tracciati anche dall’incremento del fatturato (22%) dei servizi connessi alla musica e correlati che include tutto il fatturato prodotto da iTunes store e App Store. Da notare che anche la musica, comunque, oltre che le applicazioni (che hanno assunto un ruolo preponderante) ha fatto la sua parte: Apple ha infatti annunciato oggi di essere diventata il principale rivenditore di musica al mondo.

Apple ha attese molto elevate per il lancio di iPhone in Cina. Si tratta di una grande opportunità  che la Mela cercherà  di cogliere con 1000 punti vendita e offerte differenziate che presenteranno, in alcuni casi, anche iPhone gratis. Il mercato viene giudicato molto interessante anche in base ai dati che sono stati raccolti sulle vendite (al mercato grigio) di iPhone Edge e 3G. Apple spera ritiene che anche i nuovi accordi operatore nel Regno Unito e in Canada e “sperabilmente” il lancio in Corea (evidentemente non ancora sicuro) possano incrementare ulteriormente il mercato. Cupertino pensa di poter essere in oltre 80 nazioni con iPhone 3GS entro fine anno (attualmente Apple è presente con il nuovo cellulare in 64 nazioni). Un contributo dovrebbero darlo anche il mercato professionale e delle imprese, oltre che quello governativo e degli istituti scolatici superiori; 350 di questi ultimi hanno approvato iPhone come strumento per docenti e studenti.

Apple non ha fornito cifre precise per quanto riguarda le vendite di Snow Leopard limitandosi a dare percentuali di raffronto con il lancio di Leopard. Il nuovo software ha venduto il doppio rispetto al suo processore. Ma visto che il nuovo sistema operativo non costa quanto Mac Os 10.5 la crescita del fatturato della sezione “Software, servizi e altri prodotti” (dove viene computato anche il nuovo sistema operativo) non è molto evidente: +18% sequenzialmente e +25% anno su anno.

Venendo ai mercati divisi per zone, si nota come ancora una volta Apple abbia raggiunto risultati eccellenti in Europa con un +45% in fatturato e un +25% in unità  anno su anno, largamente sopra le prestazioni della media della concorrenza. Al raffronto con il precedente trimestre la crescita è stata di un +22% in unità  e del +24% in fatturato. Il Vecchio continente supera in crescita tutti i mercati con dati molti interessanti per alcune nazioni come ad esempio la Germania che fa un +40% o la Francia che fa un +39%. Ma anche l’Italia e la Svizzera vengono citate tra i mercati che battono la media europea con un +35% (circa) di crescita. Solo il Regno Unito viene indicato, pur senza fare cifre, come un mercato debole. Gli Usa sono cresciuti anno su anno del 12% in unità  e del 20% in fatturato, il Giappone ha fatto segnare solo un +1% in unità  e un 36% in fatturato. Sotto il profilo delle unità  fa molto bene (come sottolineato sempre da Oppenheimer) il settore Asia e Pacifico (dove, lo ricordiamo, sono stati appena aperti diversi negozi on line) che cresce in unità  del 42% e del 39% in fatturato.

Interessanti alcune informazioni inerenti il mercato retail, ovvero quello dei negozi di vendita diretta al pubblico, che per Apple viene calcolato come se fosse una “region” a parte. Anno su anno la crescita è stata del 12% in unità  e del 9% in fatturato; l’incidenza dei negozi internazionali è in crescita, come ha detto il CFO di Apple; in questo trimestre per la prima volta sono stati inaugurati più negozi al di fuori dagli Usa che all’interno degli Usa (il punto vendita di Carugate è stato tra questi) e altri sempre a livello internazionale seguiranno. Entro novembre, è stato confermato, apriranno due negozi in Francia, uno di questi nella galleria del Louvre. I negozi continuano a dare un importante contributo al fatturato; nel corso dell’ultimo trimestre sono stati generati dai negozi 1,87 miliardi di dollari di fatturato contro gli 1,72 miliardi dello scorso anno. Il 50% dei clienti dei negozi sono nuovi clienti per Apple.

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