In un magazzino alla periferia di San Francisco 180 metri di scaffali conservano una raccolta unica di materiali originali sulla nascita e sulla storia di Apple. Progetti, manuali, trascrizioni dei discorsi di Jobs ma anche registrazioni audio e video: tutto questo materiale fu donato da Apple all’Università di Standford. Apple ha raccolto per anni documenti, manuali, progetti video con l’intenzione di dare vita a un museo interno della società a Cupertino: il progetto fu abbandonato nel 1997 subito dopo il ritorno di Jobs, quando Apple si trovava in una profonda crisi che avrebbe potuto portarla anche al fallimento. Così tutto il materiale raccolto che documenta la storia e i prodotti della Mela è stato donato all’università di Stanford.
Un giornalista di AP Press è stato ammesso nel magazzino nelle vicinanze di San Francisco in cui tutto il materiale è conservato a temperatura controllata: l’accesso è stato garantito ma solo a patto di non divulgare la posizione dell’edificio. Ogni oggetto relativo alla storia di Apple è ormai potenzialmente trasformato in una reliquia ambita da collezionisti e appassionati. Da questa immensa collezione emergono perle uniche, come la registrazione audio in cui Steve Wozniak e Steve Jobs raccontano come è stato scelto il nome Apple Computer. Nella raccolta si trovano anche migliaia di fotografie realizzate da Douglas Menuez negli anni di Jobs alla NeXT, uno dei primissimi accordi per la cessione di un finanziamento di 5.000 dollari con beneficiari Jobs, Wozniak e anche Ronald Wayne, il terzo socio sconosciuto che abbandonò Apple solamente due settimane dopo la sua fondazione. E’ praticamente certo che da questo archivio emergeranno altre chicche relative alla storia di Apple e dei suoi primi anni, così come aneddoti e dettagli sui prodotti realizzati nel corso degli anni.
Tra le scoperte segnaliamo lo spot “Blue Busters” realizzato da Apple nel 1984 per la visione ai propri dipendenti durante un raduno alle Hawaii. Nel filmato che è una parodia del film di successo di quell’anno Ghostsbusters è possibile ammirare Jobs, Wozniak e altri dirigenti di Apple di allora travestiti da improbabili cacciatori di Blue, un chiaro riferimento a Big Blue, alias l’acerrimo nemico dell’epoca IBM.